Piante di Natale di Natale: storia, significato e come curare la stella, l’agrifoglio e il vischio

La stella di Natale e la rosa di Natale sono le due piante che si regalano durante le feste o che si utilizzano per decorare la casa, ecco qual è la loro storia e come prendersene cura

Piante di Natale: Stella di Natale

La natura in tutta la sua bellezza non ci abbandona mai, nemmeno nel periodo più freddo dell’anno.
A Natale possiamo scegliere di abbellire casa con deliziose piantine o anche donarle come sicuramente gradito pensiero: la Stella di Natale e la Rosa di Natale, ma anche il vischio, saranno perfette. Scopriamole insieme e vediamo di quali attenzioni necessitano, così da poter realizzare anche delle splendide decorazioni di Natale con le piante tipiche di questo periodo. Le piante, sia la stella che la rosa, sono perfetti anche come regali di Natale per le amiche.

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Stella di Natale

La Stella di Natale che si può realizzare anche con il fai da te è un fiore che spesso viene donato in questa occasione, utilizzatissimo anche per adornare e abbellire casa nel periodo di festa. Perché? Tutto nasce da una leggenda messicana, nata per conquistare il cuore delle persone in un periodo così particolare. Una ragazza povera di nome Pepita voleva portare un regalo a Gesù Bambino nella notte di Natale. Così decise di realizzare da sé un mazzolino di fiori ma non trovando nulla, utilizzo erbacce e rametti, componendolo molto povero ma con tanto amore. Nella notte di Natale, poi, durante la messa, il mazzolino cominciò a germogliare dando vita a dei fiori bellissimi, rossi e verdi, dai colori sgargianti e vivaci. Da quella notte in Messico la Stella di Natale porta il nome di “Flores de Noche Buena”, diventando così il fiore simbolo del Natale che ha un significato speciale nel linguaggio dei fiori. La stella richiama anche l’idea della Stella Cometa.

Tipologie e varietà di Stella di Natale

Esistono tantissime tipologie di Stella di Natale, generalmente però si associa questo nome alla pianta con fiore rosso, grosso come un palmo che vediamo in qualsiasi negozio da circa un mese prima di Natale.
Esistono però altre bellissime sfumature cromatiche di questa pianta che variano dal giallo limone al color cannella, in differenti sfumature di rosso, in svariati toni di arancio e di rosa, dall’albicocca al bordeaux, dal bianco crema fino al salmone. Inoltre, possiamo trovare anche varietà bicolore con toni sfumati e screziati, con diverse dimensioni e caratteristiche. Sono circa 150 le varietà esistenti, eccone alcune:

  • Christmas Aurora
  • Christmas Beauty Nostalgia
  • Ice Punch
  • Maxima
  • Premium Ice Crystal
  • Primero Glitter
  • Princettia
  • Mira White
  • Premium Picasso
  • Christmas Feelings Glitter
  • Autumn Leaves
  • Sigma
  • Titan

Le differenti varietà sono caratterizzate da colore, forma e crescita differente delle foglie che possono essere lanceolate, frastagliate, rugose, lisce. Anche le dimensioni variano notevolmente: da mini di pochi centimetri, arriviamo anche a piante molto alte come grandi cespugli e piccoli alberi di anche un metro di altezza.

Come curare la Stella di Natale

Per la cura della Stella di Natale bastano piccole accortezze, come ad esempio non irrigarla eccessivamente: infatti, le sue radici non devono essere né troppo asciutte, né troppo bagnate. Ideale, una mezza tazzina ogni due giorni: troppa acqua rischiarerebbe di fare marcire le radici. Tutto questo lo possiamo capire dalle foglie: se cadono o ingialliscono, la quantità d’acqua non è giusta. Per la posizione è bene disporla a una temperatura non superiore ai 22°C e alla luce del sole, perfetto un davanzale.

Come farla fiorire

Quando una Stella di Natale sfiorisce generalmente la si butta: non potremo fare cosa più sbagliata.
Non molti sanno che è possibile farla rifiorire e che se siamo bravi lo farà proprio nelle feste di Natale dell’anno successivo. Per prima cosa, alla caduta delle brattee colorate bisogna potarla lasciando circa 10 cm di stelo, in modo da riattivare la crescita: occhio al latte bianco, è tossico e irritante per mucose e pelle.

A questo punto dovremo bagnarla meno, solo per evitare che secchi, questo fino ad aprile-maggio, dopo di che dovremo rinvasarla in un vaso più grande e disporla all’esterno in luogo riparato e non esposta direttamente ai raggi solari fino a settembre. A questo punto, dovremo rimetterla in casa e tenerla al buio almeno per due mesi: per fare questo basterà coprirla con una scatola o un telo nero e lasciarla lì, innaffiandola di tanto in tanto. A questo punto, potremo scoprire verso Natale una fioritura rigogliosa, proprio come quella dell’anno precedente.

Come potarla

La potatura deve essere fatta con calma e molta delicatezza poiché essendo una pianta molto gracile si rischia di schiacciare il fusto carnoso: per prima cosa eliminiamo foglie secche e le parti danneggiate. In seguito tagliamo per circa due terzi tutti i rami della pianta lasciandone circa una decina di cm da terra. In questo modo il successivo sviluppo sarà denso e compatto con foglie forti e sane verdi scure.
Anche le radici vanno ridotte e per farlo, utilizziamo delle cesoie affilate: a questo punto posizioniamola in luogo poco illuminato per evitare che il sole e la luce ne danneggino la ricrescita.

Rosa di Natale

Anche in questo caso, il significato e la storia di questo fiore arriva da una leggenda cristiana, narrata in tutte le sue molteplici varianti. Si racconta che una pastorella molto povera girasse intorno alla mangiatoia dove è nato Gesù la notte di Natale e che cercasse un dono da offrire al nuovo arrivato. Mentre piangeva disperata poiché non aveva trovato nulla nel freddo inverno, un angelo la vide e spolverandosi la neve dalle sue vesti, la tramutò in candida rosa che la bimba poté cogliere e portare in dono al bambinello.

Tipologie e varietà di Rosa di Natale

Esistono molte tipologie di Rosa di Natale o Elleboro. È una pianta di origine del Caucaso e dell’Asia Minore che appartiene alla famiglia delle Ranuncolacee con circa una trentina di specie. In Europa cresce per lo più in luoghi montani e in Italia ritroviamo anche una varietà spontanea che cresce in Corsica, l’Helleboro Argutifolius, nota per la particolare grandezza dei suoi fiori e il colore unico, verde mela. La specie autoctona più nota durante le celebrità natalizie è l’Helleborus Niger che deve il nome al particolare colore scuro del rizoma, specie conosciuta e molto apprezzata con foglie coriacee verde scuro e pochi fiori dal colore bianco, molto grossi e ripiegati. La candida fioritura sboccia da dicembre a marzo e inizialmente bianca in un secondo tempo tende al rosa- porpora chiaro.

Se invece osserviamo le specie da giardino troviamo l’Elleboro Orientale originario della Siria con fiori molto grandi di colore bianco crema-violetto oppure rosa con sfumature di bianco e di verde. È una pianta facilmente coltivabile sia in giardino sia in vaso e bene si presta per decorare e ornare finestre e balconi soprattutto nel periodo natalizio. I fiori possono inoltre essere recisi e posti in vaso con acqua restando freschi e belli per molto tempo: proprio per questo sono l’ideale per realizzare centrotavola natalizi di grande effetto.

Come curarla

Se decidiamo di tenere una Rosa di Natale in vaso dobbiamo tenere presente alcuni accorgimenti: insieme al terreno è buona norma mescolare dell’humus fertile, torba, foglie o materiale organico decomposto.
Sul fondo del vaso, soprattutto se non dotato di fori di drenaggio è importante disporre sul fondo argilla espansa o sassi oppure cocci di vaso rotto per creare un’intercapedine. Possiamo tenerlo in casa oppure su di un balcone.

Se la teniamo all’aperto necessita di semiombra, in modo da ricevere in estate luce solare ma non diretta per evitare che si brucino le foglie e in inverno quanta più luce possibile, al riparo da pioggia e vento. Innaffiatura: circa ogni dieci giorni dovremo bagnare la pianta allungando i tempi anche del doppio nei periodi di grande freddo. Facciamo attenzione ai ristagni d’acqua per evitare che marciscano le radici.

Come farla fiorire

Le Rose di Natale fioriscono nella stagione fredda, da novembre in poi. I fiori durano a lungo e lo step successivo è la produzione di frutti. Anche questi sono molto graziosi e decorativi ma se vogliamo che la pianta rifiorisca l’anno successivo e in maniera abbondante, dovremo ahimè, eliminare i frutti prima che liberino i semi, in genere verso il mese di aprile: questo, per evitare alla pianta uno sforzo eccessivo per la riproduzione.

Per aiutarla poi a rifiorire abbondantemente è bene prendersene cura somministrandole concime organico insieme ad un concime chimico adeguato: per questo è bene farci consigliare da qualche esperto in serra.

Come potarla

Per prima cosa, è importante usare cesoie affilate tipo forbici e indossare dei guanti da potatura o giardinaggio. Potiamo la pianta in pieno inverno: eliminiamo tutte le foglie vecchie dai rami soprattutto se sono presenti boccioli, togliendoli dal terriccio e gettandoli via. L’elleboro deve sempre essere ben tenuto e soprattutto in ordine: eliminiamo le foglie brutte, anche se sono nuove. Possiamo apportare questa pratica in ogni mese dell’anno poiché può solo arrecare benessere alla pianta.

Se notiamo delle parti malate eliminiamole abbondantemente senza rimpianti: eviteremo così ad un eventuale malattia di diffondersi. In seguito laviamo le cesoie con acqua e sapone. Eliminiamo tagliandole, tutte le fioriture appassite: il nome corretto di questi fiori è capitolini, che servono per la riproduzione.  In questo modo la pianta indirizzerà tutte le sue energie per le nuove fioriture. Lo scopo del piegarsi su sé stessi e cadere è l’auto riproduzione. Togliamo i capitolini recisi caduti sul terriccio e gettiamoli via per evitare la nascita di nuove piantine nello stesso vaso.

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