Come fare un buon latte di mandorla in casa

Buono e genuino, il latte di mandorla è per molti una valida alternativa al latte vaccino. Scopriamo insieme come realizzarlo in casa in modo semplice

Come fare il latte di mandorla in casa

Il latte di mandorla sta vivendo una improvvisa notorietà. Se infatti in alcune zone d'Italia (soprattutto Puglia e Sicilia) è un ingrediente molto usato per tradizione, nel resto della Penisola sta diventando man mano più popolare non solo per il suo particolarissimo sapore, ma anche perchè può rappresentare una buona alternativa al latte vaccino, che invece perde sempre più il favore del pubblico.

Perchè bere il latte di mandorle

Sono tanti i motivi che spingono parecchie persone a non consumare più il latte vaccino e a cercare un'alternativa nei vari tipi di latte vegetale: ci sono le persone che seguono l'alimentazione vegana, chi è intollerante al lattosio e chi semplicemente pur amando il latte per svariati motivi fa fatica a digerirlo.

Per sostituire il latte vaccino di solito le alternative più gettonate sono il latte di soia o di riso, ma anche quello di mandorle, che fra i tre è indubbiamente il più dolce, ricco di vitamine (ma anche di calcio, fosforo, fibre, magnesio, selenio, manganese, zinco, potassio, ferro), privo di colesterolo e lattosio e altamente digeribile. E, udite udite, è possibile farlo anche in casa piuttosto semplicemente, senza accendere un mutuo per la spesa. Bastano mandorle, appunto, un frullatore (o in alternativa un robot da cucina) e un pizzico di organizzazione.

Ricetta del croccante di mandorle

Latte di mandorle fatto in casa

Ecco come si procede:

  1. Mettere le mandorle in una ciotola grande immerse sotto un almeno un dito d’acqua; tenete presente che le mandorle assorbiranno l’acqua e dunque si ingrosseranno, prendendo spazio
  2. Lasciatele in ammollo tutta la notte senza coprirle: più tempo rimarranno in acqua e più morbido e cremoso sarà il nostro latte.
  3. Il giorno successivo, sciacquate le suddette mandorle sotto l’acqua fredda e mettetele nel frullatore con due tazze di acqua;
  4. frullate ad alta velocità per due o tre minuti, fino ad ottenere una miscela omogenea.
  5. Con l’aiuto di un colino foderato di garza, filtrate il composto ottenuto in una ciotola e aiutandovi con le mani separate il latte dalla polpa di mandorle.
  6. Assaggiate il risultato e aggiungete a piacere miele o sciroppo d’acero per dolcificare.
  7. Infine mettete il liquido ottenuto in frigo, in un contenitore di vetro sigillato, per due giorni.

Non preoccupatevi per la polpa di mandorla avanzata: nell’ottica salutista ed ecologista del riciclo, potrete usarla per fare pane, focacce, ripieni per torte, biscotti o praline di frutta secca (alla polpa di mandorla aggiungerete in questo caso scaglie di cioccolato, uvetta, datteri, noci pistacchi o nocciole, frullerete col mixer da cucina, e infine, dopo aver formato delle palline col composto appiccicoso ottenuto, le lascerete in frigo per 30 minuti/un’ora).

Come fare le mandorle pralinate

Varianti della ricetta

In alternativa, se non avete modo di organizzarvi con il lungo ammollo previsto da questa ricetta, potete lasciare le mandorle in ammollo anche per un’oretta, soltanto per ammorbidirle un po’. Se invece volete aggiungere qualche pizzico di gusto diverso, mettete nel frullatore insieme alle mandorle uno o due datteri, qualche fetta di banana oppure un’albicocca essiccata. Il vostro latte di mandorla sarà più buono e anche più corposo (ma attenzione anche più calorico!).

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Latte di mandorla: le proprietà nutritive

Per quanto riguarda le proprietà nutritive di questa bevanda, tenete presente che il latte di mandorla contiene ovviamente meno proteine del latte vaccino, anche se non è questa la sua caratteristica più “pericolosa”: il latte di mandorla infatti è piuttosto calorico, ben 50 calorie ogni 100 ml. Dunque il consiglio è quello di non berne più di un bicchiere al giorno.

Sappiate inoltre che il latte di mandorle può essere utilizzato al posto del latte vaccino o della panna da cucina anche per preparare ad esempio il purè di patate o le zuppe, ma anche dolci e frullati che diventeranno così anche più buoni.

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