Come migliorare il rapporto di coppia a San Valentino e tutto l’anno

Cosa fa davvero bene all'amore e alla coppia? Quali sono i veri ingredienti per far funzionare un rapporto a due? Scopriamo come migliorare il rapporto di coppia

Come migliorare il rapporto di coppia

Riuscire a migliorare il rapporto di coppia non è semplice, bisogna lavorarci tutto l’anno e cogliere ogni occasione, come ad esempio San Valentino. I “consigli per un amore migliore” sono faticosi da dare, se sinceri. Figurati pensarli tutti insieme, panico totale. Il fatto é che l’amore é peggio della vita secondo Dante Alighieri, dipende metà dal caso di incontrarti e metà dalla fatica che fai a tenerti. Fato e libero arbitrio che incollano due mondi separati, non due metà di una mela, due vite altrimenti lontane e diversissime.

Eppure qualche volta funziona e non solo a San Valentino. Allora ho chiesto aiuto alle altre colleghe della redazione e alle nostre lettrici. Il risultato é un puzzle di esperienze riuscite, insegnamenti imparati lungo la strada, consigli pratici e riflessioni sincere. Non so se possono andare bene per ogni San Valentino, ma é questo tutto ciò che sappiamo sull’amore. Sperando che duri di più di una scatola di calorici cioccolatini a forma di cuore…

Il nostro regalo di San Valentino

La ricetta dell’amore perfetto non esiste, nemmeno a San Valentino. Essere una donna bella, intelligente e gradevole non serve quasi mai a far innamorare un uomo. E tanto meno a tenerselo stretto. Non esiste un modo di essere perfetto, e neanche un modo di fare. Anche se un paio di cose bisognerebbe sempre tenerle presente. La prima cosa é: scacciare via ogni paura. In amore bisogna avere coraggio. Il coraggio di andare dove ci guida quella specie di calamita che abbiamo in mezzo al petto, e di cui nessuno ci darà mai le istruzioni. Se ci si priva di questo, se ci si fa castrare dalla paura, l’amore non lo si vive. Ci vuole sempre un pizzico di incoscienza per guardare negli occhi l’uomo che si ama. La seconda cosa é: un briciolo di lucidità da conservare costantemente, anche a San Valentino

Questo forse é ancora più difficile. La lucidità serve a capire per tempo se quella calamita che abbiamo là dentro ci sta portando in un baratro pieno di spine. E datemi retta: i segni ci sono sempre, è difficile non vederli. Ma la lucidità serve anche a capire quando non possiamo permetterci di fare sbagli, per non rischiare di perdere assolutamente il tesoro prezioso che abbiamo trovato. Adesso unite le due cose. Ecco cosa siete tu e lui: due universi che si sono incontrati grazie al destino, che si sono uniti senza far caso ai rischi che correvano, e che si stanno tenendo con lucida consapevolezza. Buon San Valentino a tutte!A.

Il segreto di un relazione é creare la propria isola felice, non solo a San Valentino. All’inizio è un po’ difficile ma basta un po’ di allenamento e d’attenzione e la cosa comincia a camminare da sé. E importante non dar mai nulla per scontato, noi tutti cambiamo e la persona che è al tuo fianco, a guardarlo bene, cambia ogni giorno. Come te del resto. Perciò è importante guardarsi sempre con occhi nuovi, avere la voglia di meravigliarsi ogni giorno, esplorare l’altro come un territorio misterioso. E stupirlo il più possibile declinando ogni possibile lato del proprio carattere. Diventerà un gioco pieno di complicità.  R.

Alla base di una coppia che funziona c’è un’alchimia che si crea solo in alcuni momenti e in determinate circostanze della vita. Della serie incontrare la persona giusta, nel momento giusto e magari anche nel posto giusto. Se l’alchimia si crea ci sono ottime basi affinché la storia si trasformi in quella di una vita. A volte va comunque a finire male e questo succede quando con il passare del tempo si permette che le proprie strade si dividano troppo, altre volte va bene.

E questo accade quando dopo essersi trovati ci si prende la mano e ci si tiene stretti lungo lo stesso percorso perché si sa, tra paura ed emozione, che senza l’altro si potrebbe precipitare e perdere tutto. Dunque ecco i miei ingredienti che sono anche il motivo che mi tiene legata a Lui da 4 anni: fortuna all’inizio e costanza, data dal timore di perdersi, lungo il percorso, fino alla fine e per sempre.
G.

Cosa ci va nell’amore? La prima cosa che mi viene in mente, strano a dirsi, ma é la libertà. Perchè amare é una scelta, da ripetere ogni volta che la sveglia suona, finchè ha senso. E poi ci va l’impegno, perchè passate le farfalle gialle in pancia, arrivano i casini e tutta una serie di progetti che insieme vanno rinominati e vissuti con due teste e due modalità, ma in una direzione sola. E ci va la ricerca continua di un progetto comune lanciato come un sasso, più in là e il rispetto granitico per il mondo dell’altro, il suo tempo, i suoi odiosi hobby, i suoi amici strani, la sua folle famiglia. E le foto fatte insieme – stampatele diavolo, non lasciatele sempre nel pc – e la curiosità. E il coraggio, che é il contrario della paura, che sporca tutto. E i fatti, anche se le parole sono belle. E la capacità di coltivare lo stesso prato di tulipani, e contemporaneamente uno che sia solo nostro, in un costante equilibrio fra me e noi, due e uno. E poi ci va la felicità, non nel senso di ebete entusiasmo e cuoricini, ma come gratitudine di avere l’altro, senso di fortuna, e bisogno di esprimere sempre quel senso, di dire a quella persona che bello che ci sei, di dimostrarglielo. Per questo, questo e quest’altro motivo.
L.

Quando penso ad una ricetta per essere felici in coppia, mi viene in mente Isabella Allende che – credo in Afrodita – racconta come appena conosciuto il suo futuro secondo marito, stipulò con lui un contratto ben preciso. Non ricordo i dettagli, ma oltre ad amore, rispetto, tenerezza e le solite cose, la Allende mette nero su bianco che vuole occuparsi in esclusiva dell’arredamento della loro futura casa,  elencando nero su bianco i suoi difetti e le sue abitudini a cui non vorrà rinunciare neanche in coppia. Un pessimo modo per sedurre un uomo appena conosciuto?

L’ho sempre trovato un esempio incredibile anche se difficile da seguire: dire quello che si vuole da una relazione, parlare delle proprie esigenze in modo onesto, conoscere le proprie differenze, imparare ad rispettarle sul serio e non perchè agli inizi è tutto rosa e facile. Giocare a carte scoperte ricordandosi di essere sempre nella stessa squadra.V.

Mettiamo da parte scatole di cioccolatini, mazzi di fiori, profumi ed altre analoghe amenità. In realtà sono cose da fidanzatini… ma nella vita vera a San Valentino – e magari non solo in quella data – ci vorrebbe ben altro. Cosa? Una bella scatola di pazienza e un mazzo di buoni propositi: quello di non farsi travolgere dalla routine, di reagire alla noia che ogni tanto si fa sentire, di trovare un po’ di spazio per la coppia nonostante due bambini che ti fagocitano con le loro continue richieste di attenzioni e affetto. Ci riusciremo? Intanto stasera si va a cena fuori.
M.

Quando avrete un figlio e, attendendone la nascita, vi diranno di godervi questi momenti da soli perchè poi sarà dura, non credeteci, o perlomeno non fasciatevi la testa. Ne arriveranno ancora e ancora e ancora di momenti così belli che non ci  crederete. In due, e poi soprattutto in tre, dove il terzo è l’addizione paffuta di quelli che prima erano solo due. Quando vi diranno che un figlio rafforza la coppia, non vi dico che non dovete sperarci, ma non ci crederei troppo. Se fai un figlio la coppia dovrebbe essere non forte ma cementificata, a tenuta stagna e pure con le sbarre alle finestre, perchè è un attimo far crollare tutto quando da due si diventa tre o più di tre. Gli spifferi dell’incomprensione, della stanchezza, dell’egoismo, della voglia di evasione, della ritorsione cercheranno di entrare prepotenti e devastanti da ogni pertugio che lascerete aperto.

Una coppia che diventa coppia di genitori si sentirà felice, attonita, sorpresa, stanca, avvilita, distratta, preoccupata. Per rafforzarsi in tre però c’è tempo… e il bello è che fortunatamente spesso ci si riesce. Un figlio non rafforza la coppia che deve trovare le ragioni della sua forza prima di tutto al di fuori di essa, però un figlio, ti incatenerà alla persona che come te gli è genitore. Lo potrai odiare, deridere, infamare, allontanare, tradire. E’ inutile. Un fascio di muscoli, sangue, vene, pensieri, ricordi, vi legherà. A prescindere o meno dal fatto che lo vogliate. Quando vi diranno le cose che vi sto dicendo io, potete ignorarle, o non essere d’accordo, o ritrovarvici, ma non credeteci subito. Niente è mai uguale per due volte alla stessa maniera.
E.

Un buon consiglio per far funzionare una storia? Direi che bisognerebbe sempre rispettare l’altro evitando di considerarlo solo in funzione del rapporto amoroso. Le persone cambiano, crescono in funzione dell’età, delle esperienze, delle situazioni che affrontano. Cambiano i gusti, le esigenze, le prospettive. I cambiamenti possono essere positivi, persino auspicabili. Ovviamente è altrettanto necessario che questo rispetto sia reciproco così da consentire alle persone, e quindi alla coppia, di mutare nel tempo, di crescere, di innamorarsi di nuovo ogni volta dell’altro e di costruire ogni volta una coppia nuova camminando uno accanto all’altro perchè secondo me non è “con-fondersi” con l’altro il sinonimo di amore ma incontrarsi e raccontarsi l’un l’altro.
C.

Probabilmente nessuna ricetta per far funzionare un rapporto d’amore è universale e infallibile ma alcuni piccoli accorgimenti possono essere utili per non vedere la propria barchetta della felicità allontanarsi pericolosamente verso nubi di tempesta sempre in agguato… Potremmo fare come Sandra Dee in Una sposa per due che, chiesto consiglio alla mamàn francese su come tenersi un uomo, riceve in dote un manuale per addestrare i cani e inizia ad usare le pillole di saggezza del libro per trattare con il suo fidanzato, ottenendo di farlo impazzire d’amore. Potremmo, ma non lo faremo. Perchè alla fine tutto deriva dall’unica, fondamentale regola riassumibile nel comandamento “non fare a lui ciò che non vuoi che lui faccia a te”, e dal suo corollario immediato: “per lui ciò che vorresti per te”.
E.

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