L’ultima trovata per dimagrire? Annusare oli essenziali

Secondo alcuni esperti, certi odori specifici possono aiutare a far perdere peso perché contribuiscono a ridurre il senso di fame, ecco come

PERDERE PESO GRAZIE GLI ODORI – Vi è mai capitato di perdere l’appetito a causa di un odore cattivo o, viceversa, di provare fame sentendo un profumino provenire dalla cucina? Ebbene, seguendo lo stesso principio, Eugeny Couture, un aromaterapista inglese, ha affermato che alcuni specifici profumi possono aiutare a far perdere peso perché bloccano (seppur temporaneamente) l’appetito.

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Couture fa riferimento in particolar modo agli oli essenziali, pratici da portare con sé e utili sotto molti punti di vista: “Gli oli essenziali hanno una grande influenza nella nostra vita quotidiana – ha spiegato –. Essi possono migliorare il nostro umore, aiutarci a rilassarci e distenderci o incrementare la nostra concentrazione, quindi ha senso pensare che possano anche contribuire a farci perdere peso”. “Naturalmente un’alimentazione sana e l’esercizio fisico rimangono fondamentali in qualsiasi programma dietetico – ha continuato –, ma sfruttando il potere del profumo possiamo ridurre i morsi della fame più comuni che ci buttano fuori pista provocando uno strappo alla dieta”.

Così, a coloro che vogliono assottigliare il girovita, Couture raccomanda di portare in borsetta una bottiglia di essenza di pompelmo da annusare (3-5 inalazioni consecutive) almeno sei volte al giorno per regolare l’appetito.

Sembrerà una teoria bizzarra, eppure giusto nel 2013 uno studio condotto da un team di scienziati della Technische Universität di Monaco e dall’Università di Vienna, ha dimostrato come il profumo di olio di oliva possa aiutare le persone a dimagrire. E, sempre in Europa, il professor Tim Jacob, esperto presso la Scuola di Bioscienze dell’Università di Cardiff, ha spiegato che effettivamente gli odori possono influenzare ciò che mangiamo. “Il legame tra gusto e olfatto è ben documentato – ha affermato Jacob –; il 70-80 per cento del sapore del cibo, e quindi del piacere nel consumarlo, è determinato proprio dal suo odore”. “Quando si ha un raffreddore, per esempio, si riesce a malapena ad assaggiare un piatto. E se qualcosa ha un cattivo odore, evolvendoci abbiamo imparato a non mangiarlo, perché può farci male, o ucciderci”.

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