Come migliorare la qualità dell’aria in casa

Come migliorare la qualità dell'aria in casa? Ecco dieci consigli per prenderci cura della qualità dell'aria tra le mura di casa

Come migliorare la qualità dell'aria in casa

Anche se spesso non ci pensiamo la qualità dell'aria in casa è molto importante per la salute di chi ci vive, ma come si fa per migliorare l'aria tra le mura di casa? Ecco una serie di piccoli consigli da mettere in pratica: si tratta di gesti molto semplici ma che possono fare molto.

  • V entilare regolarmente gli ambienti domestici almeno una volta al giorno, per un minimo di 20 minuti.
  • Durante la cottura dei cibi in cucina usare la cappa, preferendo quella con aspirazione mediante ventola meccanica e filtri.
  • Aerare la casa durante e dopo le attività domestiche.
  • Evitare, se possibile, l'utilizzo di deodoranti e profumanti dell'ambiente quali spray, incensi e candele.

Queste sono alcune delle dieci raccomandazioni suggerite dai ricercatori dell’Università Cattolica e scaturite dal progetto Anapnoi, che ha coinvolto ben 6 unità operative dell'ateneo (due gruppi di ricerca in Fisica Ambientale e Fisica della Materia del Dipartimento di Matematica e Fisica di Brescia, la Facoltà di Sociologia di Milano, la Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali di Piacenza e due gruppi di ricerca, Farmacologia e Igiene, della Facoltà di Medicina e chirurgia – Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs di Roma).

Il progetto aveva come principale obiettivo l’individuazione di buone pratiche per ridurre al minimo gli effetti dell’inquinamento atmosferico outdoor/indoor e del microclima su alcune patologie polmonari degli anziani, contribuendo nel contempo a prevenirle.

Dopo un'indagine (tramite questionario) sulle abitudini degli anziani all’interno e all’esterno delle loro abitazioni, si è studiato l’impatto del particolato atmosferico outdoor su quello presente in casa e la dipendenza di quest’ultimo da fattori sito-specifici (come ad esempio la vicinanza o lontananza da strade trafficate), meteorologici (velocità del vento e precipitazioni in particolare), costruttivi (classe energetica dell’abitazione, tipologia di infissi, superfici finestrate) e termici (temperature ed umidità interne ed esterne, areazione).

Sono stati valutati anche i rischi per l’attività outdoor, in particolare l’esposizione ad agrofarmaci per chi vive in aree urbane prossime alle attività rurali. In uno studio clinico condotto nella Uoc di Farmacologia del Policlinico Gemelli alcuni 'nasi elettronici', costituiti sensori nanostrutturati per l’analisi del respiro – e testati su persone sane e affette da Bpco (Broncopneumopatia cronica ostruttiva) – hanno evidenziato, soprattutto in persone con Bpco, variazioni biologiche nel corso del tempo in assenza di variazioni della funzionalità respiratoria misurata con la spirometria. In parallelo, è stato sviluppato un nuovo naso elettronico, basato su una diversa tecnologia (nanotubi di carbonio), potenzialmente in grado di fornire informazioni complementari rispetto ai nasi elettronici esistenti.

I ricercatori hanno poi messo a punto un decalogo di raccomandazioni per prevenire i rischi e favorire l'healthy ageing di persone sane o già colpite da patologie respiratorie.

  1. Ventilare regolarmente gli ambienti domestici almeno una volta al giorno, per un minimo di 20 minuti. È preferibile impiegare la ventilazione naturale (tramite finestre) rispetto a quella meccanica artificiale. Meglio utilizzare le finestre più distanti rispetto alle strade di traffico. È preferibile aerare la casa nel pomeriggio, poiché il livello di particolato all'esterno è in genere inferiore rispetto al mattino.
  2. Durante la cottura dei cibi in cucina usare la cappa, preferendo quelle con aspirazione mediante ventola meccanica e filtri. È necessario cambiare periodicamente i filtri. Si consiglia inoltre di aprire le finestre dopo la cottura dei cibi.
  3. Aerare la casa durante e dopo le attività domestiche di pulizia, lavaggio e stiratura, o di bricolage, verniciatura, incollaggio, utilizzo di solventi, disinfettanti e/o disinfestanti.
  4. I tappeti possono essere una trappola per il particolato ed essere causa del suo risollevamento: è importante pulirli con aspirapolvere dotato di filtro Hepa almeno una volta alla settimana e ricordarsi di cambiare spesso il filtro. Pulire periodicamente anche divani, tende, materassi e arredi in tessuto.
  5. L'impiego di purificatori d'aria può essere utile per abbassare la concentrazione di particolato all'interno della casa. Tuttavia, la regolare pulizia di tali sistemi e la periodica sostituzione dei filtri è presupposto essenziale per il loro corretto utilizzo. Lo stesso vale per i sistemi di ventilazione presenti nelle case.
  6. Evitare, se possibile, l'utilizzo di deodoranti e profumanti dell'ambiente quali spray, incensi e candele.
  7. Evitare, se possibile, di utilizzare caminetti, stufe a legna o a "pellet" come fonte principale di riscaldamento. In particolare, evitare caminetti o stufe a sistema 'aperto', non sigillate e senza ricambio d'aria con l'esterno.
  8. Evitare condizioni microclimatiche estreme nelle abitazioni: controllare che la temperatura e l'umidità dell'aria non siano eccessivamente elevate né eccessivamente basse.
  9. Evitare di fumare in casa. Gli inquinanti e il particolato emessi costituiscono un rischio specialmente per bambini, donne in gravidanza e soggetti con patologie respiratorie.
  10. Non scordare di uscire di casa ogni tanto! Stare all'aperto e camminare sono attività semplici e salutari, tuttavia in un contesto urbano è meglio evitare strade trafficate nelle fasce orarie di punta e cantieri in attività. È preferibile trascorrere il tempo fuori casa in parchi e zone verdi della città, oppure nei boschi e in campagna.
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