Italiane confuse sulla menopausa e “ostili” ai farmaci

Una ricerca del Censis con il contributo non condizionato di MSD, su un campione di donne dai 45 ai 65 anni, ha evidenziato molta confusione sul tema menopausa tra le donne nella fascia d'età 45-65 anni

Italiane confuse sulla menopausa e “ostili” ai farmaci

Italiane “rimandate a settembre” sulla menopausa. Se questo passaggio ineluttabile della vita di una donna non è, per fortuna, considerato una malattia ma una fase fisiologica della vita dal 77% delle donne, e per circa la metà coincide con la fine della fertilità, il 38,5% ignora che può aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e l’87,3% non usa farmaci per contrastarne i sintomi. E’ la fotografia scattata da una ricerca del Censis, grazie al contributo non condizionato di MSD, su un campione di donne dai 45 ai 65 anni.
Sul “tema menopausa” il 63,7% delle donne ha come prima fonte informativa il ginecologo. Ma sondando la preparazione in materia delle donne lascia un pò a desiderare:
appena il 47,1% definisce la menopausa come la cessazione delle mestruazioni, solo il 44,8% sa che coincide con il termine della fertilità e solo il 35,7% che si accompagna a un calo significativo di estrogeni nel sangue. 

Menopausa maschile

Per il 73,6% la menopausa può non comportare necessariamente disturbi e conseguenze per la salute, ma dipende dalla condizione della donna.
Ma quali sono i disturbi più frequenti riferiti dalle donne? Al primo posto le vampate di calore e le sudorazioni profuse citate dal 61,1%, seguite da irritabilità, umore instabile, ansia (46,8%), l’aumento di peso (44,6%), i disturbi del sonno (39,4%), le palpitazioni, la tachicardia, gli sbalzi della pressione arteriosa (37,3%). Ma per il 10,7% la menopausa non porta con sé alcun disturbo frequente.
Sul piano delle conseguenze per la salute, l’85% delle donne è consapevole del fatto che il climaterio può aumentare il rischio di sviluppare l’osteoporosi e le malattie osteoarticolari, ma “solo” il 61,5% è informata sui rischi di malattie cardiovascolari come l’infarto cardiaco, l’ictus cerebrale o l’ipertensione; e solo il 26,5% è a conoscenza del fatto che la menopausa aumenta il rischio di contrarre tumori, e il 20,3% che aumenta anche quello di demenze.
 
Sulle terapie invece le italiane sono ancora molto “resistenti” e poco informate. L’87,3% delle donne in menopausa non assume farmaci specifici e il 68,1% è convinto che non sia necessario usarli. Il 48,6% non li usa perché pensa che sia una fase fisiologica e il 33,9%, pur avendoli assunti, pensa di non averne più bisogno. La terapia ormonale sostitutiva (Tos) è conosciuta da poco più della metà delle donne intervistate (51,9%) e tra le donne in menopausa solo il 7,6% la utilizza, mentre il 6,5% ha indicato di assumere farmaci da banco, omeopatici o fitoterapici.

Positive le indicazioni sull’efficacia delle terapie: il 67,2% delle donne che hanno assunto o assumono farmaci

ha dichiarato che, seguendo una terapia per la menopausa, i disturbi fisici si sono ridotti, i fattori di rischio come la pressione, l’osteoporosi, il colesterolo sono sotto controllo (71,9%), e che ci si sente meglio psicologicamente (70,3%). In particolare, il 64,6% delle donne in terapia consiglierebbe a un’amica i farmaci che sta prendendo in questo momento.

Quanto al sesso, la percentuale di donne in menopausa che affermano di avere rapporti sessuali con una certa frequenza e regolarità è pari al 49,5%, a fronte del 74,2% delle donne non ancora in menopausa. La percentuale di chi valuta la propria vita sessuale positivamente passa dal 77,3% delle donne non ancora in menopausa al 56,3% delle donne in menopausa. Tra queste ultime, il 20,3% afferma di non avere più una vita sessuale.

Inoltre, per il 66,2% delle donne in menopausa il corpo subisce cambiamenti estetici negativi (capelli, pelle, peso) che peggiorano l’immagine di sé. Anche se questa fase della vita è considerata positiva dal 39,4% perché elimina il problema di gravidanze indesiderate.
 
“Ciò che emerge in questo racconto femminile della menopausa oggi è una forte tendenza culturale alla normalizzazione: spogliata dei suoi tratti di drammaticità e riserbo, la menopausa non rappresenta più la porta del passaggio alla vecchiaia e a una sorta di diminutio sociale, ma prevale la dimensione del vissuto individuale e delle sue specificità” ha detto Ketty Vaccaro, responsabile dell’Area Welfare e Salute del Censis. “Fondamentale è sviluppare una maggiore consapevolezza sul controllo dei fattori di rischio per la salute per le donne, che hanno una aspettativa di vita crescente e che hanno bisogno di essere sostenute in percorsi di prevenzione efficaci, spesso oggi ancora carenti”
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