Le donne si informano sulla salute sul web ma non prenotano visite online

Da un’indagine condotta dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere (Onda) sul ruolo della tecnologia nel rapporto delle donne con la loro salute è emerso che ben il 71% delle italiane si informa su internet ma solo il 15% prenota le visite mediche online o tramite App

Le donne si informano sulla salute sul web ma non prenotano visite online

Le donne italiane navigano in rete per avere informazioni in tema di salute ma quando si tratta di prenotare visite online o tramite App sono molto più ‘tradizionaliste’. Da un’indagine condotta dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere (Onda) per ‘sondare’ il ruolo della tecnologia nel rapporto ndelle donne con la loro salute è emerso che ben il 71% delle italiane si informa su internet ma appena il 15% prenota le visite mediche online o tramite App. Dopo Internet, i canali d'informazione privilegiati dalla popolazione femminile in tema di salute sono il medico specialista (50%) e la carta stampata (43%).

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Ma resta uno zoccolo duro dei canali più tradizionali soprattutto nella gestione delle visite mediche (attraverso prenotazione telefonica, utilizzata dall'85% del campione) e della propria salute in generale. Nonostante l'85% delle intervistate abbia dichiarato di usare o di aver usato almeno una App relativa alla salute, nessuna di queste raggiunge da sola più del 45% del campione.
 
Tra le tipologie di applicazioni più diffuse:
quella per la consultazione dei referti (36%),
per fissare gli appuntamenti per le visite (29%)
e la funzione contapassi (29%).
Chi ha avuto modo di utilizzare le App per questi scopi le ritiene utili ('83% del campione per la consultazione dei referti, il 75% per la prenotazione di visite e il 54% in relazione all'App contapassi). Le intervistate hanno inoltre mostrato di sottoporsi regolarmente a controlli e visite mediche. Tra le prestazioni diagnostiche maggiormente effettuate figurano gli esami del sangue (75%), le visite dal dentista (60%) e la visita ginecologica (55%)
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