Fitoterapia: cos’è e come funziona la disciplina che cura con le piante medicinali

La fitoterapia utilizza le piante medicinali per alleviare alcuni disturbi, scopriamo quali sono i suoi principi, come funziona e a cosa serve

Cos’è la Fitoterapia

Qual è il significato della fitoterapia? La fitoterapia, il cui significato deriva da una radice greca comune a ben tre termini filosoficamente intrecciati fra loro (pianta, creatura e generare), è la terapia che usa le piante come rimedi farmacologici, per prevenire, alleviare e/o curare disturbi e malanni.

Un tempo non si conoscevano le basi scientifiche dell’effetto benefico di alcune piante, ma la “fitoterapia” era frutto di tradizione ed empirismo: di generazione in generazione si tramandavano le proprietà di un determinato estratto di erbe e così via.

Oggi per fortuna la storia è diversa: la fitoterapia si affianca a tutta una serie di discipline di ispirazione naturalistica ed orientale, oltre che alla medicina olistica, dove il fine è quello di curare la causa dei problemi e non semplicemente i loro sintomi, coinvolgendo la persona a 360° in una dimensione di benessere (partendo dall’alimentazione per andare a finire alla psicologia, e passando naturalmente per i rimedi naturali).

La fitoterapia oggi studia piante medicinali (che rientrano sotto il cappello più generico di Piante Officinali) e i loro derivati, nonchè il loro corretto utilizzo per la cura e/o la prevenzione di alcuni disturbi.

La definizione ufficiale di prodotti fitoterapici, secondo l’OMS, è la seguente:

I prodotti medicinali finiti, provvisti di etichetta, che contengono come principi attivi esclusivamente delle piante o delle associazioni di piante allo stato grezzo, sotto forma di preparati. Comprendono anche succhi, gomme, frazioni lipidiche, oli essenziali e tutte le altre sostanze di questo genere

Corsi per diventare Fitoterapeuta: dove studiarla

Sul sito della S.I. Fit, la Società Italiana di Fitoterapia, è possibile consultare i corsi accreditati di fitoterapia in Italia, come i master organizzati dalle Università (per esempio all’Università di Siena o di Padova o della Tuscia), e i corsi accreditati ECM (Educazione Continua in Medicina) per medici, farmacisti e altri operatori sanitari.

Quanto dura il corso per diventare fitoterapeuta? I master hanno durata variabile, da 1 a 3 anni a seconda che siano di primo o di secondo livello, mentre i corsi di alta formazione durano in genere 2 anni.
In genere tali corsi sono dedicati a medici, farmacisti oppure a operatori sanitari in genere.

Libri sulla Fitoterapia

Le Piante Medicinali usate in Fitoterapia: elenco e pdf

  • Angelica
  • Acacia
  • Achillea
  • Agave
  • Alchemilla
  • Allium
  • Aloe vera
  • Bambusa
  • Betulla
  • Brucea
  • Calendula
  • Echinacea
  • Eucalipto
  • Eleuterococco
  • Ficus
  • Frassino
  • Garcinia
  • Ginko Biloba
  • Griffonia
  • Helicrysum
  • Hedera
  • Hibiscus
  • Hipericum
  • Jaracanda
  • Lavanda
  • Lawsonia
  • Loto
  • Macadamia
  • Magnolia
  • Malva
  • Melaleuca
  • Melissa
  • Menta
  • Moringa
  • Nigella Sativa
  • Passiflora
  • Pimpinella
  • Potentilla
  • Rodiola
  • Rododendro
  • Rosa canina.
  • Rosa mosqueta
  • Rosa damascena
  • Salvia
  • Sambuco
  • Sandalo
  • Spirulina
  • Stevia
  • Timo
  • Valeriana
  • Verbena
  • Vite
  • Yukka

La Fitoterapia per dimagrire

La doverosa premessa necessaria prima di parlare del dimagrimento coadiuvato dalla fitoterapia è che anche nel caso di assunzione di piante medicinali occorre essere seguite da specialisti e medici, poichè i principi di alcuni rimedi fitoterapici utilizzati con finalità dimagranti possono interferire con l’assunzione di altri farmaci e/o possono dare effetti collaterali quanto meno fastidiosi.

Fermo restando poi che la medicina miracolosa che agisce da pillola dimagrante non esiste nemmeno in natura.

Spesso si associano diuretici e lassativi all’idea del dimagrimento: sbagliato. Si tratta soltanto di elementi che aiutano l’organismo a eliminare i liquidi in eccesso e non il grasso. Tuttavia si possono utilizzare questi rimedi come drenanti e disintossicanti, soprattutto per quanto riguarda i diuretici (come asparago, ciliegio, frassino, ortica, prezzemolo).

Fra le piante considerate dimagranti ci sono poi quelle che agiscono come termogenici, cioè accelerando il metabolismo perchè in grado di aumentare il dispendio di energia del corpo, e bruciagrassi, che alterano il metabolismo ossidativo lipidico.

Attenzione perchè tra i primi ci sono sostanze come l’efedrina e il khat, i cui effetti collaterali come tachicardia, ipertensione, insonnia, ansia, diarrea, irritabilità e cefalea, sono ampiamente documentati. Quindi prima di assumerli, tocca innanzitutto tutelare la propria salute e farlo solo ed esclusivamente su esplicita indicazione medica.

Fra gli altri termogenici ci sono poi arancio amaro, cacao, caffè, guaranà, matè, il fucus e vari tipi di thè. Fra i bruciagrassi troviamo la garcinia cambogia.

Contro l’ansia

Sotto la guida di un medico si può cercare di curare l’ansia, o quanto meno ridurre lo stato ansioso ricorrendo proprio alla fitoterapia. Quest’ultima si avvale di alcune piante medicinali che hanno effetti benefici su chi soffre di ansia e aiutano a calmare gli stati di agitazione.

Quali piante si utilizzano in fitoterapia contro l’ansia? Alleate della calma e della tranquillità sono la Passiflora, che è una sorta di ansiolitico naturale e la Griffonia, che invece aiuta a mantenere stabile l’umore e ci permette di avere sonni più tranquilli.

Contro le contratture dovute al nervosismo da stress c’è invece la Melissa, che è un ottimo rilassante. Se invece si soffre di tachicardia come effetto secondario dell’ansia, è meglio ricorrere all’uso del Biancospino.

Inutile dire che in menopausa valgono le stesse regole di cui sopra, anzi l’attenzione da dare alla tutela della propria salute deve essere anche più alta.

Tuttavia c’è un termogenico fitoterapico particolarmente consigliato per dimagrire in menopausa: la quercia marina o fucus, ricco di iodio che aiuta la sintesi degli ormoni tiroidei e di fibre solubili che aumentano il senso di sazietà e rallentano l’assorbimento dei nutrienti.

Ed è proprio per questi motivi che prima dell’assunzione di fucus in menopausa è necessario che il medico curante dia la propria approvazione, specialmente in presenza di eventuali altre patologie soprattutto di origine tiroidea o cardiaca.

I risultati dell’assunzione di fucus per dimagrire in menopausa possono essere buoni, ma solo se associati come sempre a una buona alimentazione, a una discreta attività fisica e a una cura della propria psiche che passi per attività come la meditazione o lo yoga.

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