Maturità 2018: secondo il pediatra il tema sulla solitudine dannoso per gli adolescenti

Il pediatra Italo Farnetani rema contro la traccia sulla solitudine assegnata durante la prima prova della maturità 2018, asserendo sia stato un errore assegnarla, perché gli adolescenti hanno bisogno di aggregarsi e stare insieme

Maturità 2018: tema sulla solitudine dannoso per gli adolescenti

Prima ‘bocciatura’ agli esami di maturità. A ottenere il ‘pollice verso’ è la traccia sul tema della solitudine che – secondo il pediatra Italo Farnetani, professore ordinario alla Libera università degli Studi di scienze umane e tecnologiche di Malta – “è stato un errore assegnarla, perché gli adolescenti hanno bisogno di aggregarsi e stare insieme. E un tema così va nella direzione opposta esaltando aspetti negativi. Il pediatra ‘promuove’ invece “le tracce sull’uguaglianza e sulla Costituzione perché danno un segnale importante su quali sono i valori fondamentali della nostra società e aiutano i ragazzi a riflettere”.
 
“L’adolescente è in un fase delicata in cui non deve stare solo ma ha bisogno di identificarsi con un gruppo – sostiene il pediatra – E’ il periodo in cui si cementano le amicizie e iniziano i primi amori, ci sono tanti cambiamenti, anche fisici, e c’è molta turbolenza. Non hanno bisogno di ragionare sulla solitudine e inserire il tema in una traccia d’esame è connotare questo sentimento negativo come positivo – sottolinea – quando invece un ragazzo non dovrebbe mai sentirsi solo”.

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Tra i temi proposte ai maturandi l’analisi di un brano tratto da Il Giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani e, come saggio artistico letterario, la poesia di Alda Merini “La solitudine”. Ma anche la cooperazione internazionale con De Gasperi e Moro e il principio dell’uguaglianza nella Costituzione. “Secondo l’Oms l’adolescenza propriamente detta va dai 16 ai 19 anni dopo c’è la post-adolescenza tardiva che arriva fino ai 25 anni – spiega ancora il pediatra – Solo dopo quest’età si può parlare di maturità intellettuale del ragazzo; quindi già l’esame di maturità non va inteso come prova di maturità ma come una riflessione finale che sancisce la conclusione di un percorso di studi.
In questa logica la traccia sulla Costituzione è davvero riuscita per richiamo i valori identificativi a cui anche i ragazzi devono ispirarsi, l’unità e l’uguaglianza
– osserva Farnetani – Il giovane (16-18 anni) è in una fase formativa e ha un visione utopica della realtà, vede tutto bianco o tutto nero. Farlo riflettere su temi fondanti e importanti l’aiuta a crescere”
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