Come coltivare in casa le piante aromatiche

Le piante aromatiche sono un elemento fondamentale per una vita sana, perché possiamo ricavarne tantissimi infusi ed intingoli curativi Per ulteriori informazioni leggete questo articolo

Come coltivare in casa le piante aromatiche

La Dottoressa Marina Multineddu, laureata in Scienze Biologiche all’Università di Cagliari e diplomata in Erboristeria all’Università di Urbino, ha oltre 25 anni di esperienza sulle tematiche legate alla fitoterapia e alla cosmesi naturale. In questo articolo ci parla di come e di quali piante aromatiche coltivare in casa.

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Quali sono le piante che possono essere coltivate nelle nostre case?

Sul balcone o in giardino, non si coltivano solo piante decorative, fiori e bulbi. Sono invece numerose le piante officinali e aromatiche che possono essere coltivate sul balcone, dentro vasi o vaschette, o in giardino (se abbiamo la fortuna di averne uno), per poterle avere sempre a disposizione quando ci occorrono, ad esempio per preparare le nostre tisane, o per gli usi di cucina.

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L’ALOE VERA

Iniziamo un a illustrare alcune piante officinali, focalizzandoci su quelle delle più conosciute o facilmente reperibili e coltivabili nei nostri balconi o giardini. La prima pianta è l’aloe vera (aloe barbadensis), è una pianta grassa dalle foglie succulente, conosciuta da millenni per le sue proprietà medicinali. Il suo habitat è molto vario, ma la pianta cresce bene soprattutto su terreni secchi e calcarei.

Come coltivarla?

L’aloe vera deve essere posizionata in un luogo soleggiato e innaffiata moderatamente, le foglie si devono mantenere succulente e di colore verde chiaro. Nel sud e nelle isole, dove l’estate è molto calda e assolata, se le foglie diventano rossicce e meno succulente, si dovrà innaffiare la pianta con maggiore frequenza e posizionarla in una zona mediamente soleggiata. Viceversa, al nord l’Aloe deve essere protetta dal freddo durante i mesi invernali, ed eventualmente ricoverata sotto una tettoia o in un terrazzo coperto, per evitare che il gelo la danneggi.

Perché coltivarla?

L’aloe vera può essere utile in caso di piccole scottature, utilizzando il gel ricavato da un pezzetto di foglia ben spellata; applicandolo varie volte sulla lesione potrà lenire l’ustione ed evitare che si formi la bolla, specialmente se lo si miscelerà con poche gocce di Tea Tree Oil puro (olio essenziale di melaleuca alternifolia). Anche in caso di scottature solari, il gel fogliare interno può essere applicato abbondantemente sulla pelle, ripetutamente e con molta delicatezza, finché il rossore e il bruciore saranno attenuati.

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Un cucchiaio di gel fogliare, molto ben mondato dalla cuticola (contenente aloina) e da eventuali sue colature, che lo renderebbero lassativo e molto sgradevole, può essere tritato e miscelato con poca acqua ed ingerito ogni giorno, per 20/30 giorni, a scopo lenitivo  e antinfiammatorio per l’apparato digerente, in caso di gastrite o colon irritabile. Se poi si desidera utilizzare l’aloe vera seguendo la famosa ricetta di padre Zago, bisogna frullare circa 300 grammi di foglie adulte intere, private delle spine e ben lavate, insieme a 500 grammi di miele e a un bicchierino di liquore alcolico, es. brandy o grappa, che col miele agirà da conservante. Il frullato deve essere conservato in frigorifero dentro un vaso di vetro ben chiuso. Il preparato si assume al mattino, un cucchiaio più o meno abbondante con un po’ d’acqua, a scopo depurativo per 15/20 giorni, tenendo presente che la cuticola delle foglie lo rende lassativo, per cui la quantità assunta deve essere regolata in base alla reazione individuale, e che il miele lo preclude ai diabetici.

LA CALENDULA

La pomata alla calendula (calendula officinalis) deriva da una pianta erbacea annuale con grandi fiori color arancio, simili a margherite, che si può coltivare a partire dal seme, ma ovviamente si può acquistare dal fioraio per praticità.

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È una pianta rustica che ha bisogno di tanto sole, preferisce un terreno leggero e ricco di sostanza organica, anche se sopporta varie situazioni climatiche e vari tipi di terreno. È consigliabile dotarsi di più piante per disporre di una quantità abbondante di fiori.

Perché coltivarla?

Le parti dotate di principi attivi sono infatti i petali dei fiori, che si possono utilizzare per fare un infuso, per usufruire della sua azione depurativa epatica, ma soprattutto per l’azione regolatrice del ciclo mestruale. Si possono utilizzare i fiori freschi, che potremo anche essiccare in luogo ombreggiato e ben ventilato, per averli a disposizione per tutto l’anno, visto che alla fine del ciclo vegetativo la pianta si seccherà. L’infuso, preparato mettendo due cucchiai colmi di petali freschi, o uno di petali essiccati, in 200 ml di acqua bollente per 10 minuti, assunto tre volte al giorno per dieci giorni prima della data presunta del ciclo, serve a favorire la mestruazione e ad attenuarne le manifestazioni dolorose.
La calendula, assunta regolarmente con queste modalità per almeno 6 mesi, solitamente riduce o elimina tutti i disturbi connessi alla dismenorrea. Con i petali di calendula si può ricavare un olio lenitivo, cicatrizzante e nutriente per la pelle, mettendo a macerare in un vaso di vetro 30 grammi di petali essiccati in 250 ml di olio di mandorle (oleolito); si lascia macerare per un mese, scuotendo il vaso ogni giorno. Infine si filtra l’olio e si versa in una bottiglia di vetro scuro, che lo proteggerà dalla luce, conservandolo in un luogo fresco.

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L’oleolito si può utilizzare come lenitivo per scottature solari, come nutriente e rivitalizzante per la pelle spenta di viso, collo e décolleté, per le mani secche e screpolate, sciupate dai lavori domestici (è definito infatti “l’olio della casalinga”), per prevenire e lenire i geloni durante i mesi invernali, per la pelle delicata di bambini e neonati, e per prevenire o far cicatrizzare le ragadi al seno della nutrice.

LA LAVANDA

La lavanda (lavandula officinalis o lavanda angustifolia), è un arbusto coltivato a scopo ornamentale per le sue belle e profumate infiorescenze a spiga. È molto rustica e cresce bene in tutti i terreni, anche se preferisce suoli calcarei ben drenati; non necessita di innaffiature troppo abbondanti.
Conviene acquistare dal fioraio una o più piantine che devono essere messe a dimora in vasi piuttosto grandi, poiché possono crescere anche fino ad oltre un metro in altezza, oppure in giardino in pieno sole. Fiorisce all’inizio dell’estate, quando si possono cogliere le infiorescenze ancora in boccio dai lunghi steli, che si fanno essiccare formando dei mazzi da appendere all’ombra, in luogo fresco e ventilato.

Perché coltivarla?

I fiori essiccati, ricchi di oli essenziali, si utilizzano tradizionalmente dentro sacchetti per profumare la biancheria (lo “spigo” delle nonne), tenere lontano gli insetti (tarme, zanzare), per confezionare cuscinetti da posare vicino al capo per favorire il sonno, poiché hanno proprietà calmanti del sistema nervoso centrale. I fiori di lavanda, oltre che sedativi, sono antisettici delle vie respiratorie e di quelle urinarie, perciò possono essere utilizzati per formulare tisane rilassanti, balsamiche, scrub alla lavanda, e disinfettanti urinarie. Si utilizzano inoltre per fare fumenti (suffumigi) in caso di tosse e catarro bronchiale.

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LA MALVA

La malva (malva silvestris), è una pianta erbacea che cresce nelle aree incolte delle zone mediterranee, le cui foglie e i fiori sono ricchi di mucillagini dotate di molteplici proprietà officinali.
Ha pochissime esigenze colturali, si adatta a qualunque tipo di terreno e predilige i luoghi soleggiati. Si può coltivare a partire dal seme, che si può reperire in campagna, cogliendo i frutti maturi ben secchi delle piante spontanee, nei quali alloggiano numerosi semi. Devono essere seminati in pieno sole in vasi ampi o in giardino, e, quando germogliano, le pianticelle devono essere diradate progressivamente fino a lasciare solo quelle più rigogliose, in numero adeguato allo spazio loro destinato, o alla grandezza del vaso.

Perché coltivarla?

Con le foglie e i fiori di malva, freschi o essiccati, si possono preparare infusi dalle proprietà emollienti, protettive delle mucose, balsamiche, e blandamente lassative, utili per lenire le infiammazioni dell’apparato digerente, respiratorio e genito-urinario, per fare sciacqui e gargarismi in caso di infiammazioni della bocca e della gola, per impacchi per gli occhi arrossati. Una foglia fresca strofinata su una puntura di insetto ne attenua il prurito.

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LA MELISSA

La melissa (melissa officinalis), è una pianta erbacea che cresce in vicinanza dei giardini, poiché spesso si ritrova allo stato spontaneo sfuggita alle coltivazioni, lungo le siepi, alla base di muri.

Come coltivarla?

Si può coltivare facilmente: ha poche esigenze e cresce su qualsiasi terreno, anche se preferisce terreni freschi e leggeri e vegeta meglio in zone ombreggiate. Si semina in primavera in vaso o direttamente in piena terra, e si dirada progressivamente, lasciando solo gli esemplari più rigogliosi, che devono essere innaffiati con regolarità. Una volta che la pianta è adulta, è preferibile non esagerare con le innaffiature per non ridurne il contenuto aromatico. La pianta fresca emana una gradevole profumazione agrumata. Infatti, è chiamata anche cedronella, citronella o erba limona, ma con l’essiccazione il profumo si perde.

Perché coltivarla?

La parte officinale è costituita dalle sommità fiorite, che si possono utilizzare, fresche o essiccate, per preparare infusi rilassanti per il sistema nervoso centrale, utili in caso di stati ansiosi, insonnia nervosa, e per dispepsia digestiva, dolori gastrici e intestinali, essendo questa pianta dotata di proprietà eupeptiche, stomachiche e calmanti della muscolatura liscia gastrointestinale.

LA MENTA

La menta (menta piperita), è una pianta erbacea perenne dotata di radici rizomatose che si estendono nel terreno tramite stoloni. Difficilmente produce semi, per cui si privilegia la riproduzione per via vegetativa, mettendo a dimora in vaso o in piena terra pezzi di stoloni radicati, per ottenere una nuova piantina, che vegetando si espanderà invadendo abbastanza rapidamente tutto lo spazio del vaso, o il terreno circostante.

Come coltivarla?

L’esposizione varia secondo il clima: nelle zone calde predilige la mezz’ombra, al nord vegeta meglio in zone soleggiate. Deve essere innaffiata con regolarità, specialmente in estate, se si vuole che produca una vegetazione rigogliosa, ma se desideriamo piante dalla forte concentrazione aromatica le annaffiature dovranno essere moderate.

Perché coltivarla?

La menta piperita contiene un olio essenziale molto aromatico e profumato, che si può utilmente sfruttare utilizzando le foglie fresche o essiccate per aromatizzare le tisane. L’infuso di menta è stimolante del sistema nervoso, digestivo e carminativo, calmante degli spasmi gastrici e intestinali. La menta è indicata in piccole quantità anche durante la gravidanza, per contrastare la nausea. Si può utilizzare per alcune preparazioni culinarie, con moderazione per via dell’aroma molto intenso, specie quando è essiccata.

Per ulteriori informazioni:

Lerboristeria.com della Dott.ssa Marina Multineddu

Piante insolite usate in cucina

Se siete stanche delle solite spezie da aggiungere alle vostre prelibate pietanze, forse è arrivato il momento di sperimentare nuovi sapori ricavati da piante che non pensereste mai di spolverare sui vostri piatti.
Prezzemolo, basilico, peperoncino, per quanto preziosi in cucina, sono comunque aromi già sentiti: il mondo delle spezie si estende parecchio oltre i soliti ingredienti, ed è pronto a stupirvi con effetti davvero speciali (oltre che benefici). Ecco quali ad esempio:

La portulaca

Questa semplice pianticella, che spesso vediamo crescere in modo spontaneo nel nostro orto, ha più Omega 3 e acidi grassi di qualsiasi altra pianta commestibile. La portulaca può rievelarsi dunque l’ingrediente segreto di un gran numero di ricette: cotta è perfetta per prepararare vellutate, zuppe e creme per crostini, mentre cruda è ideale per arricchire l’insalata grazie al suo sapore acre e lievemente piccante.

Polline di aneto

Anche se l’aneto è comunemente utilizzato per tantissime ricette appartenenti alla cultura orientale, pochi sanno che il polline derivante da questa pianta viene utilizzato nelle cucine dei migliori chef internazionali. Usato come tocco finale (non va cotto troppo) pare conferisca un sapore ancora più aromatico, quasi floreale, alle pietanze più semplici, rendendole uniche nel gusto.

Semi di basilico

Se volete aggiungere una piacevole croccantezza ai vostri piatti, al posto dei classici semi di papavero o del sesamo, provate a prendere in considerazione i semi di basilico. È possibile raccoglierli direttamente dalla cima della pianta o acquistarli, essiccati e confezionati in pratici pacchetti, nelle migliori erboristerie. Una volta reidratati, hanno la stessa consistenza dei semi di pomodoro, ma il sapore inconfondibile del basilico tanto apprezzato nella cucina italiana.

Rosa Canina

E’ una pianta spontanea appartenente alla famiglia delle Rosaceae dagli ingenti poteri anti-infiammatori e vitaminizzanti, preziosissimi soprattutto in inverno per scongiurare raffreddori e malanni stagionali. La si trova nei negozi di alimentari o nelle erboristerie, dove viene venduta essiccata e confezionata in pratiche bustine simili a quelle del tè. Una volta reidratata, il suo sapore agrumato e leggermente acido è perfetto per arricchire gustose zuppe ma anche dolcissime marmellate. C’è, infine, chi la utilizza perfino per dare maggiore sapore a cocktail e a centrifughe di frutta e verdura.

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