Amaranto: proprietà, benefici, calorie e ricette

Originaria dell’America Centrale, questa pianta poco calorica e ricca di vitamine è una vera alleata per salute e linea. Molto apprezzata da vegetariani e vegani, è l’ingrediente ideale per molte ricette nutrienti, fit e proteiche

Amaranto: proprietà, benefici, calorie e ricette

Insieme al mais è stato per secoli l’alimento base della cucina Inca e Azteca e, da qualche tempo, se ne parla sempre più spesso sui portali di fitness e alimentazione, che lo presentano come il nuovo elisir per il nostro benessere. Stiamo parlando dell’amaranto, uno pseudocereale coltivato in Messico, Sud America, Stati Uniti, Cina, Polonia ed Austria.
La pianta dell’amaranto
I fiori della bellissima pianta dell’amaranto
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Si pensa che esistesse anche una varietà già conosciuta dai popoli greci, nella cui mitologia si narrava che le dee amassero essere festeggiate dagli umani con ghirlande di amaranto, per ottenere così la loro protezione e benevolenza. Allo stesso modo anche i Romani, probabilmente, attribuivano all’amaranto il potere di tenere lontana l’invidia e la cattiva sorte. 

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Poiché arrivò in Europa molto tempo dopo, è probabile che con la parola amaranto gli antichi Greci indicassero una pianta simile al crisantemo, fiore che veniva usato soprattutto nei riti funebri proprio per attrarre la benevolenza degli dei, per il defunto e per i vivi. Nei suoi territori d’origine, era definito dagli Aztechi come “il misterioso grano” o “il grano degli dei”; i semi erano conosciuti per le alte qualità nutrizionali ed energetiche ma altrettanto se non maggiormente importante era l’uso che se ne faceva nei rituali religiosi.
Anche i Maya lo usavano come nutrimento mentre gli Incas lo definivano “kiwicha” (piccolo gigante) e ne apprezzavano principalmente il suo potere curativo.
Nei riti religiosi aztechi, l’amaranto veniva impastato con farina di mais ed utilizzato per forgiare delle figure antropomorfe che richiamavano gli idoli celebrati; le figure erano poi consumate al termine del rito propiziatorio.

Le proprietà dell’amaranto

E’ una pianta priva di colesterolo, povera di grassi e dal basso apporto calorico, con solo 102 kcal per 100 grammi (contro le 368 della quinoa, le 355 del farro e le 354 dell’orzo), un vero e proprio toccasana per la salute e per la linea.
Grazie al suo basso indice glicemico può, inoltre, essere consumata anche nelle diete ipoglicemiche. L’amaranto è molto apprezzato nelle diete vegetariane e vegane, in quanto apporta proteine vegetali che sono un ottimo sostituto di quelle animali, oltre ad un apporto vitaminico consistente, con un mix di vitamine B6, B9 ed E.
L’amaranto è, inoltre, una vera e propria risorsa per l’organismo, grazie anche alla lisina (rispetto agli altri cereali ne contiene il doppio), un amminoacido che ha un’azione importante nell’organismo, in particolare per la pelle, le ossa e i capelli.
Ha un elevato contenuto di calcio, fosforo, magnesio e ferro e grazie all’elevato contenuto di fibre, ha un effetto benefico sulla digestione e sul ricambio. Essendo privo di glutine è indicato per l’alimentazione di chi è affetto da celiachia, o ha problemi intestinali, ma anche ai bambini nel periodo dello svezzamento. È convenientemente usato spesso come base per le pappe dei bambini o come ingrediente pregiato di minestroni di verdura per convalescenti ed anziani.
Le controindicazioni dell’amaranto sono davvero poche tuttavia, data la presenza in discrete quantità di acido ossalico, può complicare l’assimilazione da parte dell’organismo di zinco, calcio e altri sali minerali ed è consigliabile non mangiarlo in caso di patologie renali, artrite reumatoide o gotta.
Considerando il suo notevole contenuto proteico, non andrebbe consumato assieme ad altri cibi particolarmente proteici, quali carne, uova, latte e suoi derivati

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Dove trovare l’amaranto

L’amaranto si trova nei negozi di alimenti biologici e nel reparto cereali e legumi secchi dei supermercati. Il prezzo è abbordabile (una confezione da 500 grammi costa intorno ai 2,00 euro) e non necessita di ammollo proprio grazie alla tipologia dei suoi minuscoli chicchi 

Dulce de alegria
Con l’amaranto di possono cucinare tantissime ricette
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Come cucinare l’amaranto

L’amaranto è un alimento estremamente versatile e veloce da preparare, caratteristiche che lo rendono ideale per la stagione estiva e una valida alternativa alle classiche e tradizionali insalate di riso. Il metodo di preparazione per eccellenza dell’amaranto, infatti, è la lessatura per essere poi consumato in insalata, saltato in padella, o per rendere più gustose le zuppe.
L’amaranto va sciacquato e lessato in acqua bollente, senza l’aggiunta di sale, per circa 40 minuti. Per una tazza di
amaranto bisogna aggiungere circa 3 tazze di acqua. Utilizzando la pentola a pressione il tempo si dimezza. Una volta trascorso il periodo di cottura, l’amaranto va lasciato ancora nella pentola per 10-15 minuti circa, in modo che assorba l’acqua rimanente e si gonfi, come accade per il cous cous.
 
Su RicettedellaNonna è dedicato un ampio spazio a questo alimento. Di seguito vi forniamo alcuni suggerimenti veloci e gustosi per scoprirla e portarla sulle vostre tavole: 

Il dulce de alegria

Ingredienti

  • 2 tazze di amaranto soffiato
  • 4-6 cucchiai di miele

Modalità di preparazione

Sciogliete lentamente il miele, aggiungetelo all’amaranto mescolando con un bastoncino di legno fino a quando tutti i chicchi saranno immersi nel miele. In contenitori rettangolari, spennellati preventivamente con olio e/o burro, mettete il composto e lasciatelo raffreddare. A piacimento si possono aggiungere arachidi o altri semi

Amaranto e verdure
Una sfiziosa variante salata con l’amaranto
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Amaranto tostato in padella 

Ingredienti

  • 500 gr. di amaranto
  • olio
  • cipolla e/o aglio
  • melanzane, zucchine, capperi, pomodorini, mozzarella, basilico

Modalità di preparazione

Dopo aver lessato e risciacquato l’amaranto (durante la cottura tende a rilasciare una sostanza leggermente gelatinosa), versarlo in una padella nella quale sarà stato fatto imbiondire uno spicchio d’aglio con dell’olio (ma anche la cipolla va benissimo), e farlo saltare per qualche minuto.
Una volta tostato lo si può condire a piacimento: con un misto di verdure, con pomodorini freschi, mozzarella e basilico oppure con olive e capperi, in una variante molto simile (ma decisamente più proteica) del cous cous
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