Il caffè fa bene o fa male? Tutte le proprietà del caffè e i falsi miti

Il caffè fa bene o fa male? I falsi miti sul caffè e le errate convinzioni sono tantissimi, ma cerchiamo di capire dove sta la verità, e quali sono davvero le proprietà (anche benefiche) del caffè, quando al contrario è meglio evitarlo e i falsi miti da sfatare

Il caffè fa bene o fa male?

Il caffè è una bevanda consumatissima in tutto il mondo, in particolare in Italia, dove il caffè espresso – del bar o con macchine a capsule – e quello della Moka da fare a casa sono un vero e proprio rito. Il caffè ha effetto stimolante e un gusto davvero singolare, qualità che lo rendono una bevanda quasi indispensabile e comunque apprezzatissima per moltissime persone. In molti casi però questa popolarissima bevanda viene guardata con sospetto perchè in qualche modo farebbe male alla salute.

In realtà il caffè non è in assoluto dannoso per la salute, soprattutto se consumato in maniera limitata. A dirla tutta il caffè possiede anche una serie di proprietà benefiche da non sottovalutare, ma allo stesso tempo ha diverse controindicazioni soprattutto in presenza di particolari condizioni di salute. E come se non bastasse la mitologia su questa popolare bevanda è davvero ricca: ma quali sono le comuni nozioni che trovano davvero riscontro nella realtà, e quali sono invece totalmente infondate? Quando il caffè fa bene, e quando fa male e perchè? Andiamo a vederlo.

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Perché il caffè fa bene

Il caffè è una pianta ricca di proprietà, e molte di queste sono benefiche. I benefici in questione poi non si limitano alla mera assunzione del caffè: ad esempio la caffeina può avere anche un uso "esterno" e infatti viene utilizzata per diversi prodotti cosmetici, e tra poco vedremo quali. Ecco tutti i benefici che può apportare il caffè:

  • Il caffè dà energia. Questo lo sanno davvero tutti: il caffè dà una proverbiale "svegliata", questo perchè contiene la caffeina che è una sostanza stimolante. Il caffè ci dà la sensazione di aumentare rendimento e concentrazione. Di per sè è uno degli stimolanti più usati e più efficaci  in circolazione. Di certo non può sopperire un adeguato riposo e una vita sana, e il suo effetto è solitamente molto circostanziato.
  • Antidepressivo naturale: l’Istituto Nazionale di salute degli Stati Uniti, tramite uno studio, ha concluso che assumendo moderate quantità di caffè si ha un 10% in meno di probabilità di soffrire di depressione o emozioni negative. Questo avviene grazie alla presenza degli antiossidanti.

  • Apporto di antiossidanti: come appena accennato il caffè è ricco di antiossidanti che vengono assimilati in maniera maggiore dal nostro organismo rispetto a tutti quelli che ci possono offrire frutta e verdura. Infatti il caffè è caratterizzato da molecole che hanno la funzione di inibire il danno dello stress ossidativo causato dei radicali liberi, i quali sono responsabili di invecchiamento precoce e malattie croniche.

  • Un aiuto contro il diabete di tipo 2: il moderato consumo di caffè può prevenire il diabete di tipo 2, una malattia cronica che è caratterizzata dalla presenza di alti livelli di zucchero nel sangue. La Società Chimica Americana ha realizzato uno studio che ha constatato che gli individui che assumono caffè in dosi moderate (fino a tre tazzine al giorno), possono ridurre il rischio di soffrire di diabete di tipo 2 dal 23 al 50%.

  • Aiuta a contrastare le malattie neuro degenerative: i nutrienti essenziali e gli antiossidanti contenuti nel caffè, aiutano a diminuire il rischio di contrarre Alzheimer o demenza senile, malattie cioè neurodegenerative. Questo è quello che è emerso da uno studio dell' Università della Florida del Sud in associazione con l'università di Miami: lo studio ha visto che un indice maggiore di caffeina nel sangue in persone di 65 anni, produceva un ritardo che variava dai 2 ai 4 anni nello sviluppare patologie neurodegenerative come l'Alzheimer rispetto a individui della stessa età che non assumevano la bevanda. Si resta comunque in un discorso di prevenzione: la caffeina non ha alcun effetto a malattia conclamata.

  • Una protezione per il fegato. La scuola medica duke-NUS di Singapore ha redatto uno studio secondo il quale l'assunzione quotidiana di caffè può ridurre la probabilità di cadere in patologie epatiche come il fegato grasso. Un altro studio del 2006 sostiene inoltre che bevendo una tazza di caffè al giorno si riducono i rischi di soffrire di cirrosi epatica.

  • Il caffè nei prodotti cosmetici. Il caffè è un grande aiuto per combattere la cellulite e l'accumulo di cellule morte, favorisce la circolazione se è applicato in forma topica e rallenta la comparsa di rughe e macchie precoci sull’epidermide. Per questi motivi l'industria cosmetica attualmente sfrutta la caffeina in una gran varietà di prodotti, per lo più anti rughe e anti cellulite. Oltre all'uso cosmetico non dimentichiamo che esistono moltissimi usi alternativi del caffè, che risultatono spesso utilissimi nelle faccende domestiche.

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Il caffè fa male? Quando e perchè

Possiamo dire in assoluto che il caffè fa male? In realtà tutto dipende dalle dosi e dal proprio stato di salute. Eccessive dosi di caffè fanno male a tutti, ma bisogna davvero esagerare. In generale il caffè non dà problemi se si resta sulle 2-3 tazzine al giorno, ma anche queste dosi sono spesso soggettive: c'è chi tollera bene fino a 4 tazzine al giorno, e chi invece ha problemi anche con un solo caffè al giorno.

Un altro accorgimento importante è quello di consumare il caffè solo nelle ore del mattino e di evitarlo di pomeriggio e sera, perchè potrebbe avre influssi negativi sul sonno.

Ci sono poi tutta una serie di situazioni in cui è assolutamente meglio evitare il caffè, che si rivela dannoso, e precisamente:

  • durante la gravidanza;
  • se si soffre di patologie cardiovascolari;
  • in caso di infezioni alla vescica;
  • se si hanno problemi di stomaco;

Ovviamente in tutti questi casi la cosa migliore da fare è sempre chiarire i propri dubbi con il medico.

Falsi miti sul caffè

Insomma, tra benefici e controindicazioni la cosa più importante da ricordare è sicuramente che – come ogni cosa – il caffè va consumato con un po' di buon senso. Concludiamo con gli ultimi falsi miti rimasti in piedi sul caffè, che hanno ancora parecchio credito, ma non trovano nessuno riscontro reale. Ecco quali sono:

  • Uno dei falsi miti più comuni sul caffè è che la caffeina crei dipendenza: in realtà la caffeina non è causa di meccanismi che suscitino crisi di astinenza come quelle generate ad esempio dalle droghe o dall'alcol. Al massimo si può dire che il fatto che il caffè dia una momentanea sensazione di benessere (grazie all'azione stimolante) si tende a consumarlo con costanza per ritrovare quella sensazione positiva.
  • Altro falso mito è che il caffè corto contenga più caffeina di un caffè lungo: in realtà è proprio il contrario poiché una maggiore dose di acqua estrapola dei chicchi una maggior quantità di caffeina. Quindi, il caffè lungo, meno denso e saporito, contiene più caffeina di un caffè ristretto.
  • Il caffè decaffeinato non è privo di caffeina come spesso pensiamo. Il caffè decaffeinato in realtà contiene ancora una piccola parte di caffeina. Il trattamento che subisce infatti non riesce a eliminarla completamente, anche se quella residua è davvero in quantità minime.
  • Il primato di consumatori di caffè non spetta agli italiani: infatti il consumo pro capite di ogni italiano è circa 0,3 tazze giornaliere mentre in cima alla classifica vediamo i Paesi Bassi, dove il consumo è di 2,4 tazze procapite giornaliere.

Tutte le proprietà del caffè: video

In conclusioneil caffè è una bevanda piena di proprietà molto varie, in parte anche decisamente benefiche, anche se allo stesso tempo non bisogna dimenticarne le controindicazioni e consumarlo con buon senso. Sintetizziamo tutto quello che c'è da sapere in questo video:

 

 

 

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