Starbucks aperto in Italia: cosa è, cosa vende e come ordinare

Starbucks è arrivato in Italia, ma in molti non hanno ben capito cosa aspettarsi: ecco cosa troveremo nei locali Starbucks e la guida per orientarsi nello sterminato menù della celeberrima catena statunitense

Starbucks in Italia: quando e dove

Starbucks apre in Italia: venerdì 7 settembre è il primo giorno di attività del nuovissimo Starbucks di Milano, in Piazza Cordusio 3. L'apertura – annunciata e smentita per tanti anni – era stata annunciata come certa nel febbraio del 2017. Si tratta in un certo senso di una rivoluzione, perchè una delle catene più famose (e più cool) del pianeta non aveva mai messo piede in Italia, e aveva i suoi buoni motivi come vi spiegheremo più avanti.

Mentre i commentatori si dividono tra scettici e entusiasti, ecco tutti i dettagli sul primo Starbucks italiano a due passi dal Duomo di Milano, al quale seguiranno altri punti vendita, di cui due a Roma e altri tra Verona, Venezia e Bergamo. Dopo un periodo di test nelle due principali città italiane si valuterà l'apertura anche nel resto d'Italia: secondo quanto ha dichiarato Antonio Percassi, l'imprenditore che sta curando lo sbarco in Italia della catena statunitense, potrebbero essere previste le aperture di 2-300 punti vendita.

Com'è Starbucks a Milano

Il nuovo Starbucks di Milano ha un look molto diverso dal tipico negozio Starbucks, perchè si è voluta dare al punto vendita un aspetto italiano in tutto e per tutto. Lo stesso palazzo d'epoca occupato ora dalla catena di caffetterie statunitensi è un immobile di pregio: si tratta dell'ex ufficio centrale delle Poste. Al centro della sala principale è presente una enorme macchina tostatrice di design, che tosterà chicchi di caffè 24 ore su 24.

Quello di Piazza Cordusio si allontana decisamente dallo Starbucks "regular": niente bicchieri di carta, e non ci saranno nemmeno le leggendarie bevande come il Frappuccino. Si tratta piuttosto di un locale dal concept molto più raffinato, pensato per degustazioni di caffè di alta qualità, ma dove si potranno consumare anche dolci e cocktail particolarissimi e vino per l'aperitivo e il dopo cena.

I prezzi di Starbucks Milano

I prezzi del primo Starbucks di Milano sono in linea con l'estrema cura con cui è stato pensato il locale, e cioè non esattamente popolari. Un caffè costa 1,80 Euro, un cappuccino 4,50 Euro. Le degustazioni di caffè particolari costeranno 14 Euro. Per quanto riguarda invece gli alcolici i prezzi oscillano tra gli 8 e i 18 euro per i cocktail e per i singoli calici di vino.

Insomma, deciamente una sorpresa per chi si aspettava il classico Starbucks, che però avremo presto la possibilità di vedere in Italia. A breve, sempre a Milano, apriranno altri punti vendita più aderenti alla classica tipologia di Starbucks che siamo abituati a vedere in giro per le capitali europee.

Le ricette con il caffè freddo

E in vista di queste aperture, in questo articolo vi sveliamo tutto quello che dovete sapere su Starbucks, dall'affascinante storia di questa catena alla guida per ordinare da Starbucks (no, non è così semplice). Andiamo a scoprire:

La storia di Starbucks

Ma cosa è davvero Starbucks e perchè la sua apertura in Italia fa tanto discutere? Fondata nel lontano 1971 in quel di Seattle, all'inizio Starbucks era una catena di caffetterie come tante altre: a portare la svolta a inizio anni '80 sarà Howard Schulz, all'epoca direttore vendite, che dopo un viaggio in Italia tira fuori l'idea vincente. Ad ispirare l'imprenditore americano è qualcosa che negli Stati Uniti non esiste ma che in Italia è un must, vale a dire i nostri bar. La bontà del caffè italiano e del cappuccino, la dimensione sociale del bar, l'abitudine degli italiani di frequentarlo quasi come fosse un rito danno a Schultz lo spunto giusto.

Unicorn Frappuccino da Starbucks

Tornato negli Usa Schultz propone ai fondatori di Starbucks di apportare fondamentali modifiche al concept della catena. Le sue idee però non vengono accettate e allora Schultz decide di fare da solo: lascia Starbucks e apre una sua catena di caffè di ispirazione italiana, chiamata "Il Giornale". Solo pochi anni dopo, nel 1987, il successo ottenuto permette a Schultz di acquistare Starbucks e trasformarlo nel giro di qualche anno nel successo planetario che tutti conosciamo oggi.

Il successo di Starbucks

Starbucks ad oggi è presente in 67 paesi del mondo: è diffuso in gran parte dell'America del Nord e del Sudamerica, in Asia, in Australia, nel Nord Africa e ovviamente in Europa. Il successo dei locali Starbucks è dovuto principalmente alla loro forte caratterizzazione e alla qualità dei prodotti. Quello che tutti apprezzano di questi locali è anche e soprattutto la possibilità di "viverli": Starbucks è famoso anche per essere un luogo di ritrovo per i giovani, per il proverbiale wi-fi libero e la possibilità di trascorrere molte ore nel locale anche a lavorare col proprio pc. Insomma, il fascino di Starbucks non sta solo nei prodotti che offre (principalmente caffè), ma anche e soprattutto nell'aver creato abitudini e status symbol tra i suoi clienti. In definitiva Starbucks non è affatto simile ai bar italiani: la forza dell'idea di Schultz è stata combinare solo alcuni elementi a quelle che sono le abitudini americane.

Perchè Starbucks non ha mai aperto in Italia?

Se moltissime catene multinazionali sono sul mercato italiano da moltissimi anni, Starbucks è sempre stato assente in Italia, e a spiegarne il motivo è stato lo stesso Schultz. Secondo l'imprenditore americano il mercato italiano sarebbe stato troppo impervio: difficile vendere agli italiani quella che è già una loro eccellenza, vale a dire il caffè. Inoltre, per quanto Starbucks abbia rielaborato alcune caratteristiche dei bar italiani, i locali della catena statunitense sono assolutamente diversi dalla concezione italiana di caffè e di bar.

Insomma si parla di uno dei capisaldi delle abitudini degli italiani: il caffè per noi è rigorosamente espresso, da consumare velocemente al bancone del bar per poi tornare alle proprie occupazioni. Il caffè di Starbucks invece è tendenzialmente "americano", declinato in mille ricette diverse, viene venduto nei caratteristici bicchieroni di cartoncino, si consuma con estrema calma restando seduti a lungo nel locale, oppure si porta via direttamente nel cartone. Eppure il fascino di Starbucks non manca di sedurre anche gli italiani, che spesso ne fanno meta di pellegrinaggio in occasione di viaggi all'estero. Insomma Starbucks è qualcosa di lontano dalle nostre abitudini, ma non è detto che non possa piacerci.

Starbucks: cosa vende

Veniamo finalmente al sodo: cosa si mangia e cosa si beve da Starbucks? Il core business è ovviamente il caffè, e infatti sappiamo già che il primo locale che aprirà a Milano sarà in parte una sorta di torrefazione, dove sarà possibile vedere in presa diretta la lavorazione del caffè.

Il prodotto di punta di Starbucks è quindi il caffè declinato in mille versioni diverse, di cui molte golosissime. Le bevande più famose di Starbucks sono il "Latte" (con questo nome si intende il nostro caffelatte), l'espresso e il cappuccino. Queste bevande basiche vengono poi declinate in un numero di varianti impressionante. Sul sito ufficiale di Starbucks potete agevolmente consultare il menu: vi basti pensare che alla sole voce "espresso" trovate circa 50 caffè diversi, ai gusti più disparati. Alcune delle proposte di Starbucks sono stagionali o legate a ricorrenze ben precise (ad esempio Halloween). Come se tutto questo non bastasse è stato già annunciato che per l'apertura milanese soaranno messe a punto 5 varietà di caffè appositamente pensate per il mercato italiano.

Oltre a caffè in ogni forma, da Starbucks trovate anche bevande di altro genere, come l'ormai leggendario frappuccino (un incrocio tra cappuccino e frappè), succhi di frutta, smoothies, tè di ogni tipo e chi più ne ha più ne metta. Molto fornita anche l'offerta alimentare: non solo dolci, ma anche snack, colazioni, yogurt, frutta, panini e insalate.

Starbucks come e cosa ordinare

Come avrete capito il menu di Starbucks è pressochè sterminato: ma allora come scegliere e cosa ordinare senza impazzire? Una delle prime regole: non esitate a chiedere consiglio al barista, e provate le novità stagionali o le edizioni "limitate".

Ma prima mettiamo le basi. Le bevande base di Starbucks sono le seguenti:

  • L'"Espresso": come recita il nome si tratta di un caffè espresso (in realtà più "lungo" rispetto a quello tipico italiano);
  • Il caffè  "americano": è il classico caffè nero , ovviamente lungo (almeno per i nostri standard);
  • Il "Latte", simile al nostro caffelatte;
  • il "Cappuccino": esattamente come il "Latte" è fatto di latte e espresso, ma è molto più schiumoso (si può decidere anche la quantità di schiuma);
  • il Frappuccino: caffelatte e ghiaccio frullato, è una delle bevande più famose di Starbucks ed è ottimo in estate;
  • il Mocha: simile al cappuccino ma con aggiunta di cioccolato;
  • Il tè: anche questo disponibile in una marea di varianti diverse;

Per ognuna di queste bevande sono disponibili numerosissime varianti e gusti, con gli ingredienti più golosi. Inoltre è possibile indicare la quantità di zucchero, di sciroppo, di schiuma, di panna e addirittura la quantità di caffè (ad esempio chiedendo un "doppio espresso" se desiderate un caffè più forte).

Da Starbucks possiamo scegliere anche la dimensione della bevanda (tutte le taglie sono comunque piuttosto abbondanti rispetto alle abitudini italiche). Ecco le tre taglie generalmente disponibili:

  • Tall: è la taglia più piccola e misura circa 350 ml (un po' meno di una birra media per capirsi)
  • Grande: equivalente a circa 450 ml
  • Venti: delle dimensioni di 600 ml

Da Starbucks sono caratteristiche anche le modalità usate dai baristi: una volta ordinata la bevanda e pagato infatti non si aspetta al bancone come si farebbe in un bar. Piuttosto si dà il proprio nome al barista e si attende di essere chiamati: l'usanza vuole che il nome del cliente venga scritto a pennarello direttamente sul bicchiere di cartone.

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