Perché le donne adulte hanno bisogno del gruppo

Far parte di un gruppo di amiche ha numerosi vantaggi per le donne. Scopriamo insieme tutti i benefici dell'essere social

Il gruppo di amiche aiuta a vivere meglio

Saranno il chick-lit (Sex and the city docet) oppure la facilità di comunicazione dei media moderni, ma sta di fatto che le donne adulte di oggi non sono più le stesse di una volta: pare infatti che nonostante abbiano superato gli enta e anche gli anta, tentino di aggregarsi in gruppi più o meno variegati con altre loro simili, ricalcando e forse rivivendo anche un po’ l’adolescenza e le sue regole.
Insomma, le donne adulte del 2015 fanno gruppo, e al diavolo chi sostiene che quando si cresce si è obbligate a isolarsi per prendersi cura solo della casa e della famiglia, ma mai di se stesse. Perché curare amicizie “branco” pare faccia molto bene al singolo individuo che ne fa parte, tanto da migliorarne non solo l’umore ma anche la salute.

Kate Fox, ricercatore presso un Centro di ricerca sulle questioni sociali in Inghilterra, sostiene che le donne fra i 26 e i 35 anni hanno molta più probabilità rispetto a donne di qualsiasi altro gruppo di età, di avere molteplici migliori amiche, anziché una soltanto. Alla faccia di chi ha sempre detto che “le amicizie vere si contano sulla punta delle dita (di una mano sola)”.
Se ci pensiamo, in effetti, al giorno d’oggi basta avere un po’ di dimestichezza coi social network e uno smartphone per intrattenere e coltivare molti più rapporti, potendo anche scegliere fra più persone quelle di cui fidarsi. Un tempo la velocità con cui si possono gestire questo genere di cose era assolutamente impensabile. E dunque anche i rapporti oggettivamente “coltivabili” erano ridotti.


Diversi studi dimostrano che le donne che hanno un gruppo ne ricavano diversi vantaggi: uno, a mio parere eclatante,  è stato condotto su un gruppo di quasi tremila donne con tumore al seno; ebbene quelle senza amiche avevano quattro volte più probabilità di non guarire rispetto  a chi invece apparteneva ad una “cricca”.
La Ohio State University e la Carnegie Mellon University hanno invece provato che le donne inserite in un gruppo di amiche posseggono un sistema immunitario più forte e hanno meno probabilità di contrarre malattie infettive.
Ma quali vantaggi porta nel quotidiano una “crew” di donne “de na certa” (come direbbero a Roma)? Alcune cose non cambiano con l’età: spettegolare, parlare di uomini, ridere insieme e scambiarsi esperienze e consigli sono elementi immancabili; col passare degli anni però le amicizie femminili si arricchiscono di altre cose: ci si scambiano veri incoraggiamenti e ci si supporta anche in senso pratico contro tutte le avversità della vita, oltre a condividere con consapevolezza e maturità anche le esperienze positive; lavoro, figli, uomini, questioni economiche, viaggi. Senza trucchi, senza inganni, senza invidie. Quelle le lasciamo alle adolescenti ancora acerbe, che nel rapporto d’amicizia sperimentano delusioni e crescita.

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Ed è la libertà di poter e saper scegliere della propria vita a rendere speciali i singoli individui inseriti all’interno di questi gruppi, spesso identificati in un’aggregazione social, con un nome ben definito e intenti chiari.
Cosa ne pensate? E’ sano uscire con le amiche anche dopo i 30, i 40 o i 50 anni? Secondo me assolutamente sì, tanto più se teniamo conto di un fatto ulteriore: anche a livello professionale le amicizie femminili pare contino molto, sempre di più in realtà,.tanto da assicurare risultati di successo (sempre per chi ha imparato a mettere da parte invidia e rivalità femminile). Lo dicono nuove teorie sociologiche e nuovi termini come “femship”, una sorta di sorellanza che unisce le donne verso obiettivi comuni, anziché dividerle. Io ci ero arrivata per logica e istinto già qualche tempo fa. In fondo bastano solo un po’ di buon senso e di affetto genuino!
 

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