Week end al mare in coppia (visto da lui)

Lui, lei e un tranquillo week end (di paura) al mare. Ecco il racconto di un uomo al mare la domenica, con il suo immancabile sarcasmo

Weekend al mare in coppia visto da lui

La spossatezza di luglio la conosciamo tutti. Quel periodo in cui, per tanti motivi, finisce l’anno e si deve correre.  E lo si fa sperando che ad agosto si possa staccare la spina e poi a settembre iniziare tutto daccapo.  E allora nel  luglio più caldo degli ultimi centotrentasei anni che c’è di meglio di una rilassante domenica al mare con la propria compagna per ripartire di slancio lunedì?

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È ora di alzarsi!

Lei è già sveglia. A qualsiasi ora tu abbia impostato la sveglia lei sarà già in piedi quando ti alzerai. E non solo. Avrà già fatto colazione e, pronta con borsa chiusa, occhiali in testa e costume e prendisole appena indossati, ti guarderà e sussurrerà un educato, sorridente  ma in realtà diabolico: Ma buongiorno.

La colazione

Stai pucciando un biscotto nel caffellatte quando un tap tap tap ti deconcentra. Sta perdendo un rubinetto?
Ti alzi per controllare quando realizzi. È il suo piede nudo che nervosamente sbatte sul pavimento e scandisce il tempo che passa. Si accorge che te ne sei accorto e ti dice: Allora se vuoi mentre tu finisci di mangiare,  ti lavi  e ti metti il costume, io scendo a tirarti fuori la macchina. Ci vediamo giù tra 3 minuti ok?

Si ma dove?

Scendi trafelato, sudato e già con una buona dose di stress in corpo. Sull’esserti lavato mentirai, tanto tra mezz’ora ti butti al mare.  O almeno è quello che credi. Perché lei ti tirerà fuori lo smarthphone con il percorso ben evidenziato e ti dirà: “Ma perché invece del solito mare non ci facciamo una giornata all’Isola del Giglio? Da Porto Santo Stefano parte un traghetto tra due ore, se non ci preoccupiamo degli autovelox sull’Aurelia dovremmo arrivare precisi precisi. Certo la variabile parcheggio sarà decisiva, dovrai essere creativo”.
E tu che pensavi che non esserti lavato sarebbe stato il tuo problema, quel giorno.

La trattativa

Provi ad argomentare che forse il litorale laziale sarebbe la soluzione migliore. Specificando bene i confini del tuo ragionamento: nord (Fregene) e sud (Anzio);  e adesso? Sognavi un po’ di ombra, magari pure un bagno fingendo che l’acqua fosse quella della Corsica, dormire e leggere.
Poi una cena la sera sulla via del ritorno, magari pesce.  Provi a farla ragionare dicendo che è un’azione da Kamikaze e che di sicuro non è la domenica rilassante che sognavate, ma lei dal nulla cala il colpo da maestro, la rovesciata, il tacco: Il suo personalissimo cucchiaio! Ti rinfaccia di quel periodo che lavoravi fuori Roma e tornavi a weekend alternati solo perché avevi l’abbonamento allo stadio.
Dice che non fate mai niente, dice che è stanca e ha bisogno di svagarsi e ci tiene davvero tanto. E tutto questo lo dice in appena 4 secondi adottando una frequenza di voce che oltre a te la riescono a sentire tutti i cani di Roma Sud. Chini il capo maledicendo che di fatto tu non sei mai in grado di portar a termine una trattativa e pensi che rispetto ai tuoi amici la tua vita sembra il Camel Trophy. Altro che non facciamo mai niente. Si parte.

Ma prima

Sosta in edicola. Scende lei e ti chiede se vuoi qualcosa. Tornerà con un quotidiano che detesti e 3 giornali di gossip, due dei quali in prima pagina riportano una notizia uguale nei protagonisti, ma contraria nelle informazioni. E i tuoi giornali? La Gazzetta era finita e c’era una parete troppo grossa di fumetti, non mi andava di chiedere e per cercare ci sarebbe voluto troppo.

Ok restiamo calmi

Alla fine la strada scorre, c’è ancora quell’eccitante fresco che sa riconoscere solo chi si sveglia presto a luglio. Alla fine si vive una volta sola e per una volta si può fare, quasi sorridi, cambi marcia e con la nonchalance tipica del maschio italiano le metti una mano sulla coscia. Lei ti risponde che ha caldo, reclina di pochi gradi il sedile e ti chiede di svegliarla quando mancano 10 km Porto Santo Stefano. Non c’è neanche più fresco. Ora è canicola. E durerà altre 15 ore. Domani si lavora. E manca ancora troppo alle ferie. Buona domenica!

Per gentile concessione di @AnomimoQuadraro (l’uomo che guardava le donne, per venircele a spiegare)

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