Tradimento: quando a lasciare le tracce sono proprio i fedifraghi!

C'è chi, dopo un tradimento, pulisce anche eventuali tracce di impronte digitali, e chi invece non fa nulla per nascondere la scappatella. Perché?

Quando i traditori lasciano apposta delle tracce 

Regola numero uno della perfetta scappatella: vietato lasciare tracce. Regola numero due: mantenere il solito atteggiamento: sconsigliati dunque i picchi di gioia, lo sguardo stranamente appagato, e soprattutto, dico SOPRATTUTTO, regali improvvisi e immotivati al partner.

Sì, insomma, le leggi di chi tradisce le conoscono un po’ tutti, la maggior parte “per sentito dire” (se, vabbè), i rimanenti per averle sperimentate sulla propria pelle oppure, ahiloro, per averle dimenticate al momento opportuno (ops!).

Se in amore tutti tradiscono allora non è peccato?

Fatto sta che esiste al mondo, strano ma vero, chi queste regole non solo non le mette in pratica, ma le viola apposta per farsi beccare in flagranza di reato. Cose come brillantini sul viso (per lui), telefonate nel cuore della notte, veri e propri fumenti con il profumo prima di andare in ufficio e cellulari abbandonati a se stessi che, pur senza emettere suono, ti suggeriscono “leggimi… leggimi”.

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Ed è inutile dire che non serve la squadra al completo di CSI per giungere alla temibile conclusione “Ommioddio* mi tradisce!” (*l’esclamazione è stata addolcita per questioni di decoro), seguita dall’inevitabile sfuriata con tanto di oggetti personali lanciati dalla finestra di casa e minacce di evirazione imminente.

Ma perchè certa gente ama movimentare in questo modo la propria vita? 

Secondo alcuni studiosi, alla base di tale atteggiamento ci sarebbe il bisogno, da parte di un membro della coppia, di risollevare il rapporto da un momento statico o di profonda crisi. Avete presente il detto “Se non uccide fortifica”? Ebbene, questa è esattamente la tecnica involontaria con cui alcune persone tentano di dare il famoso scossone alla propria relazione, cercando di capire se questa mostra ancora segni di vita o se è definitivamente defunta.

Ovvio che il rischio di trasformare il “Se non uccide” in “Se non mi uccide” è davvero alto, ma pare che certa gente sia particolarmente predisposta alle situazioni ad alta tensione (beati loro) e che cada, anzi, in preda ad uno stato di euforia quando il pericolo aumenta. Cinquanta sfumature docet.

Scherzi a parte, i fedifraghi, ahinoi, esistono e sono pure tanti. C’è solo da distinguere il traditore seriale dal peccatore per caso, e una volta individuato il soggetto sta a noi decidere se riaccoglierlo, tipo buon pastore, tra le nostre braccia dopo avergli fatto passare un brutto quarto d’ora, o, in caso contrario, procedere con la suddetta castrazione.

 

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