Il complesso di Elettra

Una teoria freudiana ci spiega perchè non riusciamo mai a trovare l'uomo perfetto: la colpa sarebbe tutta dei padri affettuosi e troppo protettivi che abbiamo avuto nell'infanzia

Il complesso di Elettra

Tutti conosciamo il complesso Edipico scoperto da Sigmund Freud durante la propria autoanalisi che ebbe inizio nel 1897 e la stesura dell'opera a ui più cara, l' Interpretazione dei sogni . Per complesso di edipo si intende quella fase dello sviluppo infantile in cui verso i 4-5 anni di età , il bimbo inizia a provare una forte attrazione verso sua madre, suo primo oggetto d'amore, e a considerare il padre come un possibile avversario che può privarlo dell' attenzione materna. E' in verità una fase di identificazione con il genitore dello stesso sesso. Il nome del complesso deriva dalla tragedia greca di Sofocle, nella quale Edipo figlio di Laio, venne condannato all' avverarsi di una terribile profezia: avrebbe sposato un giorno, senza saperlo, la madre Giocasta e ucciso suo padre, il Re Laio.

Il Complesso Edipico è un punto di fondamentale importanza per lo sviluppo della personalità di un individuo, se tutto procede normalmente con l' insorgere della pubertà, ha luogo il cosiddetto "tramonto del complesso di edipo", fase durante la quale il bambino all' età di circa 12-13 anni, accetta la superiorità della figura paterna nei suoi confronti e si identifica con esso.

La controparte femminile del Complesso di Edipo, è il Complesso di Elettra: la bambina prova una forte attrazione verso suo padre e vive la madre come una rivale. Probabilmente tutto questo ci era già abbastanza noto, ma ci siamo mai chieste da dove derivano le tipiche frasi: "il mio partner non mi capisce" …. "ogni volta che trovo un uomo adatto a me è certamente sposato o fidanzato""mi innamoro sempre dell'uomo sbagliato"? La spiegazione si racchiude nel Complesso di Elettra che ancora stiamo vivendo! 

Il desiderio di ogni donna al mondo, di incontrare l'uomo perfetto, risale alle prime esperienze infantili, al rapporto con il proprio padre, il quale solitamente viene descritto come un uomo speciale,sempre attento nei nostri riguardi, sempre pronto a far fronte alle nostre difficoltà conquistando il ruolo di "salvatore". E noi donne, seppur incosciamente, proviamo il forte desiderio di essere "salvate". Alle bambine del resto, non viene insegnato ad essere autonome, bensì come ottenere aiuto. E un padre iper protettivo non sa che proteggendo eccessivamente la figlia, le sta infondendo l'idea di essere dipendente da lui. 

Quando la bambina crescerà e sarà donna, non farà altro che trasferire questa dipendenza su un altro uomo, pretendendo da questi cure e attenzioni, nonchè aiuti per risolvere le varie circostanze difficili che la vita presenta. Per qualunque uomo questo compito, essere all'altezza di quel padre, risulterà impossibile e da ciò conseguirà che non ci sarà mai un uomo perfetto per la donna che da bambina ha ricevuto un'estrema protezione da parte del padre, e che da grande non farà che accusare il partner di non essere capita, di non essere abbastanzaa amata e di tutto quanto vi è di negativo nel rapporto.

A cura di Antonella Marchisella

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