Coppia e soldi: meglio conto comune o conti separati?

Coppia e soldi: meglio conto comune o conti separati? E' meglio mantenere separati i propri conti o gestire i soldi in comune? Ecco come gestire il denaro durante convivenza e matrimonio

Coppia e soldi: meglio conto comune o conti separati?

I soldi e l’amore puro spesso non vanno d’accordo. Certo, se siete una felice giovane coppietta di innamorati vi sembrerà il discorso più basso che si possa fare. Ma mentre voi sognate sulla vostra nuvola a forma di cuore le coppie di lunga durata, quelle che convivono da un po’ e quelli sposati sanno bene quanto sia importante prendere delle decisioni sulla situazione patrimoniale. L’esperienza insegna che il denaro e l’amore vanno d’accordo raramente, e per soldi litigano il 30% degli italiani non single. Anzi, pare che dopo il passaggio burrascoso della crisi, le liti legate a questioni economiche siano addirittura triplicate. Per evitare di cadere nel caveau della vostra relazione, è bene pensare prima a cosa fare con i propri soldi.

Tante idee per regalare i soldi agli sposi

Conti in comune e comunione dei beni

Quando c’è in ballo una relazione l’idea di unire tutti i propri averi sembra quella più giusta. Non si tratta solo di romanticismo. Se si sceglie di convivere con una persona – e soprattutto quando si decide di sposarla – il principio é quello che è mio è tuo, soprattutto davanti a un rapporto che duri, si suppone, “finchè morte non ci separi”. Questo é molto bello ma poco realistico. A parte rare eccezioni – coppie solide, serene e diciamocelo pure, relativamente benestanti – i soldi creano più di un problema, ci sono addirittura coppie che litigano per le spese del matrimonio.
Questo tipo di gestione del denaro può risultare meno problematica poi quando si percepiscono stipendi simili e si ha la stessa concezione delle spese, in modo che non ci siano squilibri fra i due partner. Se siete orientati verso questa soluzione in caso di convivenza dovrete solo limitarvi ad aprire il vostro conto in comune, con due firme e la possibilità paritaria di versare e prelevare cifre di denaro.
In caso di matrimonio religioso o civile la scelta aggiuntiva é la comunione legale dei beni che vuol dire che tutti i beni acquistati dopo le nozze sono di proprietà di entrambi i coniugi. In questo caso si parla ovviamente di averi materiali (anche immobili) la cui vendita dipende necessariamente dell’accordo delle due parti. Conti in comune e comunione dei beni diventano ovviamente un terreno di scontro all’ultimo sangue in caso di separazione e divorzio e quindi andrebbero scelti dopo le dovute riflessioni.

Tu e lui siete compatibili sui soldi?

Conti separati e separazione legale dei beni

Avere conti indipendenti in caso di convivenza o matrimonio non deve essere visto come un atto di disamore. Al contrario si tratta di un modo in cui ogni componente della coppia può mantenere la sua autonomia e una relativa pace, perchè può gestire in modo indipendente i propri soldi. Questo tipo di scelta, si può rafforzare, nella fase del matrimonio, scegliendo la separazione dei beni (le due cose non sono necessariamente correlate, ma si suppone che chi sceglie conti separati ci tenga a separare anche il resto).
Il regime di separazione dei beni produce l’effetto di attribuire al coniuge che effettua l’acquisto ogni diritto sul bene, in via esclusiva: i patrimoni di marito e moglie restano quindi separati durante il matrimonio, salvi i diritti di successione.

Al di là della separazione legale, mantenere i conti separati diventa la migliore soluzione per coppie molto giovani, per persone con concezioni molto differenti del denaro e in generale se si vogliono evitare tutte quelle situazioni in cui, in caso di tensione, stress o crisi della coppia, ma soprattutto di separazione o divorzio, l’uno dei due finisca per rinfacciare all’altro ogni centesimo speso alle sue spalle.

La terza via

La soluzione più adottata dalle coppie italiane, soprattutto da quelle più giovani, é quella di tenere conti separati e personali ma di aprire anche un conto comune, per le spese della coppia (mutuo, affitto, bollette, alimentari, ma anche vacanze), dove ogni mese ognuno dei due partner versa una cifra stabilita (uguale o proporzionale al guadagno). In questo modo si permette a ognuno di gestire come crede i propri soldi per appagare bisogni personali (viaggi, abbigliamento, cura del corpo, salute, tempo libero) senza rischiare di trovarsi a fine mese con problemi di cassa. Per ovvi motivi questa è la scelta che più vi consigliamo.

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