Dieci motivi per cui il secondo matrimonio è migliore del primo

Non è detto che se il primo matrimonio è fallito, il secondo non possa avere successo! Ecco dieci motivi per cui la seconda volta potrebbe essere migliore della prima

Perché il secondo matrimonio è migliore del primo

Se il primo matrimonio è stato un fallimento, non è detto che le seconde nozze non possano avere successo, soprattutto se dal primo avete ricavato un congruo mantenimento (ah no, questo non si dice, è politicamente molto scorretto). Dunque, scherzi a parte, perché un secondo investimento (stavolta intendo puramente sentimentale) così importante, dovrebbe andare bene se il primo si è rivelato un disastro? Perché mai una dovrebbe rischiare di sprecare speranze, tempo e risorse senza risultati?

Come organizzare il secondo matrimonio

Bè, intanto non è un dovere. Sposarsi di nuovo, intendo. Anzi: imparando dai propri errori, si potrebbe evitare l’altare e preferire esclusivamente il talamo condiviso (un modo elegante per dire convivenza). Oppure decidere di vedersi come eterni fidanzatini e trarne tutti i relativi vantaggi, senza troppi impegni.

Frasi di auguri per le seconde nozze

Tuttavia, chi si risposa una seconda volta sostiene che sia molto meglio della prima esperienza, complice una consapevolezza maturata col tempo. In particolare sarebbero dieci i motivi a rendere il secondo matrimonio decisamente migliore del primo:

  1. Tuo marito non deve essere il cappuccio della tua penna (e non è una metafora sessuale). O meglio: non dovete completarvi per forza, perché l’anima gemella non ci viene servita su un piatto d’argento. Trovarla significa costruire qualcosa con molto sacrificio, dedizione, pazienza e anche senso dell’umorismo. Al secondo matrimonio una donna non deve più cercare di trasformarsi per piacere al marito (veramente nemmeno al primo tentativo…ma è un errore comune): al secondo matrimonio è d’obbligo essere se stesse e basta.
  2. Al secondo tentativo sai già che è inutile cercare di cambiare il tuo consorte e lui saprà che è inutile cercare di cambiare te. Vi amerete per quello che siete, accettandovi così come siete (davvero? L’utopia diventa realtà…)
  3. Ti verrà più naturale essere autentica, onesta, simpatica quanto basta e paziente al punto giusto. Perché il primo disastro ti ha insegnato molte cose.
  4. Il primo matrimonio ti ha cambiata in meglio: la vita a 40 anni si vede in una prospettiva diversa rispetto ai 20 anni. Sarà maturità, consapevolezza o la facoltà di perdonare se stessi anche dopo un errore percepito come enorme, ma alla fine ci si sente persone migliori

  5. Sai già cosa significa il matrimonio, nel bene e nel male. Dunque sai cosa aspettarti e non alimenti illusioni inutili e fuorvianti!
  6. Un divorzio difficile e l’età regalano saggezza e maturità. Che aiutano sicuramente a vivere meglio un nuovo rapporto.
  7.  La seconda volta ti sei già resa conto che il matrimonio è una scelta che va fatta ogni singolo giorno e che dunque va portata avanti come tale. Restituisce felicità, ma è anche molto difficile da affrontare ed esserne consapevoli è il primo passo verso il successo.
  8. A questo punto della tua vita tu sai perfettamente cosa vuoi e sai anche che è decisamente inutile portare avanti un vincolo come quello del matrimonio se qualcosa non ti convince. Dunque non rischierai più di stare con qualcuno che non ami davvero
  9. Hai imparato dai tuoi errori: questo è il punto fondamentale. O comunque li tieni così bene a mente da farne al massimo degli altri. Ma quelli, proprio quelli, no, non li rifarai più!
  10. Sei diventata esigente e questo non è affatto un difetto, anzi: ti aiuta a fare le tue scelte con maggior consapevolezza e soprattutto non ti permette di accontentarti. L’hai già fatto una volta. La seconda esisterà soltanto perché lo vorrai davvero con tutta te stessa. Altrimenti meglio rimanere sola!

Post scriptum: per matrimonio ho inteso un’unione non necessariamente ufficializzata per vie legali e/o religiose, ma la semplice e profondissima scelta di costruire qualcosa insieme a qualcuno che chiamerete famiglia.

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