Perché gli uomini dopo il matrimonio cambiano?

Dopo i primi tempi in cui sembrava il maritino perfetto ha mollato l'aspirapolvere e si è trasformato in un prolungamento della Playstation? Non raccoglie i calzini sporchi in bagno neanche se gli urlate contro? Perché gli uomini dopo il matrimonio cambiano?

Perché gli uomini dopo il matrimonio cambiano?

Una sola cosa è peggio di un uomo che non cambia mai. Uno che cambia appena l’hai sposato. O meglio, dopo qualche mese, ovvero dopo averti dato l’illusione di essere il maritino perfetto, pulito e ordinato, che dà una mano in casa, cucina, passa l’aspirapolvere e si occupa della spesa. Niente di trascendetale, ovvio. Semplicemente quello che fai tu praticamente ogni giorno. Solo che lui, furbissimo, lo fa solo per i primi tempi, quando la fede ancora scintilla al dito e ogni sera si sceglie una tovaglia nuova e si accendono le candele per cenare. Passata la fase “ho sposato l’uomo d’oro”, infatti, la donna inizia a notare improvvisi cambiamenti che puntano in una sola direzione: il divano.

Se tutti tradiscono, non è peccato?

Identikit dell’uomo-divano

L’uomo divano si riconosce da una serie di caratteristiche precise. A differenza di un comune uomo pigro (uno che dorme molto e non ha voglia di uscire con voi neanche al primo appuntamento) l’uomo divano presenta infatti i seguenti tratti: è sposato da poco (con poco intendiamo qualche mese, massimo un anno, se superate questa soglia indenni forse lui non cambierà) e nel corso del tempo subisce una mutazione improvvisa che non riuscirebbe neanche al dottor Jekill e che pare drammaticamente irreversibile.
Il radicale cambiamento dell’uomo divano si manifesta in tutti i seguenti modi: non sparecchia neanche se il lavello dista 45 cm dal tavolo, lascia boxer e calzini sporchi sul pavimento del bagno, quando si fa la doccia allaga il pavimento e lo cosparge di pelacci neri ma non crede mai che sia il caso di asciugare e si presenta in camera da letto sgocciolando come lo Yeti in fase di disgelo.
Ancora: continua a fare pipì senza beccare mai il water ma ora non pulisce più, non butta la spazzatura uscendo neanche se non gli si apre la porta (piuttosto non esce), lascia che il caffè si calcifichi nella moka piuttosto che lavarla e crede con candore che nel frigorifero il latte e le uova si sviluppino da sole per gemmazione. Se gli fate notare che non pulisce un tubo, vi risponde: non è vero, quello di scappamento della moto lo lucido ogni sabato. Anche il suo aspetto subisce poi delle mutazioni fisiche: il suo sedere diventa un cuscino della poltrona e sulle sua dita si sviluppano dei prolungamenti che conducono direttamente al joystick della Playstation

Le spiegazioni della mutazione

Qualsiasi mutazione in natura ha profonde spiegazioni di tipo biologico e antropologico. Quella dell’uomo divano no. O meglio, non c’è molto da discettare quanto ai motivi del cambiamento di vostro marito. Semplicemente, una volta che una donna ha sostituito sua madre – con tanto di certificato legale con doppia firma che lo attesta – lui può tranquillamente regredire al suo stato larvale di bambino di 8 anni che vuole pane e Nutella e guardare la tv. Non è infatti casuale che un uomo, che quando viveva da solo o conviveva con voi era pulito, ordinato e attivo nelle faccende domestiche, una volta trovata una nuova domestica si metta l’anima in pace, e le mani pure. I mesi in cui voi non notavate questo rilassamento, statene pure certe: lui lo stava già covando. Gli serviva solo un margine di tempo per riabituarsi a lasciare il calzino sul pavimento. Superata l’emozione della prima volta, tutto il resto diventa un gioco da ragazzi.

Cosa fare con l’uomo divano

Una bella idea sarebbe quella di prendere il divano con tutto il marito sopra e di piazzarlo fuori casa, ma tempo due ore e lui rientrebbe dalla porta (mentre il divano dovreste riportarvelo dentro da sole).
Siccome quella messa in atto da vostro marito è solo una grande truffa – o una predisposizione genetica all’ozio? – le tecniche che attuerete per dissuaderlo dovranno essere subdole. Urlargli contro che è uno scansafatiche, diventare isteriche o mettergli il muso non cambierà la situazione. Invece di rispolverare slogan femministi (io non sono la tua serva! Non vivi in un albergo! ecc.) mentre spolverate pure il suo braccio sul divano, provate con una di queste soluzioni. Parlategli con molta calma del fatto che avete bisogno del suo aiuto e spiegategli con parole fiabesche, che l’aspirapolvere non è cattiva. Se non lo capisce, non trasformatevi in tante miss Amuchina, sempre pronte a pulire e sterilizzare, ma grugnendo.

Provate invece la tecnica dello sciopero radicale. Se il frigo non produce latte e voi non comprate latte, con cosa farà lui colazione tutta la settimana? Se la sua camicia non è autostirante e voi non toccate il ferro da stiro, cosa indossa lui per andare a lavoro? La guerriglia psicologica va condotta per almeno un mese e voi dovrete essere implacabili. Neanche un calzino dovrà essere sollevato da terra. State certe che anche il vostro bradipo prima o poi si alzerà dal divano e prenderà in mano la scopa…

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