Non toccateci Deborah Iurato, la caduta di stile dello stilista che la rinnega a Sanremo

Francesco Paolo Salerno ha scritto a Vanity Fair per prendere ufficialmente le distanze dalla cantante e dall'abito (suo) che ha indossato. Un comportamento non proprio elegante, è il caso di dire

Deborah Iurato e l’abito di Sanremo

Si sa, in questi giorni siamo tutti un po’ impietosi con i cantanti e gli ospiti del Festival di Sanremo. Ci divertiamo a “distruggere”, a volte con ironia, ma spesso anche con sarcasmo abiti, stonature, acconciature e tutto quello che ruota intorno alla kermesse canora più nazional-popolari di sempre. È così da sempre, ci sentiamo tutti forti dal divano di casa, in pigiama e pantofole con il dito che scorre veloce sulla qwerty del telefono.

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Ora però, c’è un limite a tutto. Il limite dello scherzo, del commento al vetriolo fatto “tra di noi”, dell’ironia con cui spesso gli stessi malcapitati accolgono le frecciatine, e passano avanti sapendo che ha il peso di una battuta fatta al bar. Ci sono cose però che non andrebbero fatte mai. Mai. Ad una donna. O almeno non pubblicamente.

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Francesco Paolo Salerno Vs Deborah Iurato

Il fatto è questo: Deborah Iurato ha indossato un abito particolare durante la prima serata di Sanremo, bocciato un po’ da tutti. Il vestito color melanzana in questione è di uno stilista pugliese, tale Francesco Paolo Salerno. Chiaramente in queste ore che è tutta una ricerca continua di chi ha vestito chi da parte di editor e addetti ai lavori, il suo nome è stato riportato su articoli e gallery come stilista della Iurato al suddetto Festival. 

Ora che succede, facile: quello che non sarebbe dovuto accadere. Lo stilista ha scritto una mail a Vanity Fair, il sito, prendendo ufficialmente le distanze dalla Iurato e dall’abito (suo) che ha indossato lei (male).

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1 di 6 - Arrivo all'Ariston -
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6 di 6 - L'esibizione la prima sera -

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Ecco cosa ha scritto lo stilista a Federico Rocca, fashion editor del sito

“Buonasera Sig.Rocca, sono Francesco Paolo Salerno e le scrivo personalmente per comunicarle che alla sig.ra Iurato sono stati consegnati degli abiti random della nuova collezione e che ha scelto col suo stylist che la segue per la kermesse. Io sono based in Los Angeles (…). Le scrivo per non associare da questo momento il mio nome alla cantante sopra citata. Ringraziandola cordialmente, saluto”.
 
Segue un’intervista che si chiude così: “Nessun incidente… io sono focalizzato sui miei progetti a Los Angeles, volevo solo fare questo appunto. Per il resto la rispetto molto come artista, ma non mi sento di rappresentarla come brand”. 

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Cadute di stile diverse (ma neanche tanto)

Prendere le distanze da un abito, è comprensibile, sebbene sia il tuo, controllare cosa indossa chi, dovrebbe essere alla base se non del lavoro dello stilista, di chi si occupa di coordinare questo tipo di dinamiche. Del resto, promuoversi con il Festival è un passo importante e la scelta non può essere casuale e neanche i difetti di comunicazione dovrebbero esserci. Ora però, ammettere che l’abito su Deborah non stava bene e sottolinearlo, decidere di non vestirla più rendendo la notizia pubblica ed ufficiale, non solo rende ancora più evidente il legame del brand con quella persona, ma non fa che mettere benzina sul fuoco di un rapporto che si sarebbe potuto concludere anche senza tutto questo clamore. Sul web le notizie corrono veloci e le cadute di stile anche!
L’abito non la valorizzava, è vero, ma non le stava neanche così male da rinnegarla totalmente, e in qualsiasi caso un uomo non dovrebbe mai mettere in imbarazzo una donna, in nessun modo, ma forse queste piccole (grandi) regole del galateo non vanno più di moda.
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Ecco le dichiarazioni della cantante rilasciate alla corrispondente di Invidia da Sanremo: “Ho indossato quell’abito perché in un momento così importante avevo voglia di sentirmi una principessa, di indossare un abito che mai avrei messo in altre occasioni. Me l’hanno criticato tutti, ma la critica ci sta perché la sfrutti per diventare più forte. La Gialappa’s mi ha fatto molto ridere. Io ho detto: “Vi giuro che non indosserò mai più una gonna a palloncino”. E loro: “Più che palloncino… sembravi una mongolfiera!” – aggiungendo, per chiudere le polemiche – Sono un’interprete e non una modella, ma le critiche ti danno la motivazione per essere più forte di prima”. 

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