Addio Krizia: 5 cose per cui la stilista resta indimenticabile

Aveva 91 anni e alle spalle un capitolo importante di storia della moda, scritto con i suoi abiti e con la sua incredibile creatività. Addio a Mariuccia Mandelli, ecco 5 cose per cui non la dimenticheremo

Sì è spenta domenica 6 dicembre per un malore, nella sua casa di Bergamo, Mariuccia Mandelli, in arte Krizia: la stilista con il caschetto e la frangia, gli occhiali da sole pop e gli anelli di design sulle mani rugose e sapienti con cui aveva raccontato per anni, con tenacia e talento, la sua donna moderna.

Si è spento con lei un altro importante riflettore sulla storia della moda italiana, ma non per questo possibile da dimenticare o cancellare. Se Milano è diventata a capitale della moda italiana e dall’haute couture si è passati al pret-a-porter, con un concetto di moda più alla portata di tutti, si deve anche a questa stoica donna di origini bergamasche, studi fiorentini e vita meneghina. Assieme a Missoni, Fiorucci, Versace, a cavallo degli anni ’70 rivoluzionò il concetto stesso di moda. Vogliamo ricordare 5 cose di lei, che forse non tutti sanno e che possono in qualche modo aiutare anche chi non è esperto di moda a capire perché Mariuccia Mandelli è stata, e sarà sempre, un’icona della moda internazionale.

  1. Doveva fare la maestra, ma poi iniziò quasi per gioco a lavorare da una sarta che rimase sconcertata di fronte al suo talento, Mariuccia continuò per quella strada. Nel 1954 fondò il suo primo studio di moda con un’amica e nel 1964 fece la sua prima sfilata a Palazzo Pitti. Fu un successo, tanto che si aggiudicò il premio Critica della Moda.
  2. Il suo nome Krizia è ispirato all’ultimo dialogo incompiuto di Platone, sebbene quello del filosofo greco fosse Crizia, senza K, in cui lo zio di Platone, Crizia appunto, parlava degli uomini agli uomini.
  3. Fu lei ad introdurre gli hot pants, e proprio grazie ai pantaloncini cortissimi vinse il premio Tiberio d’Oro a Capri. Le stoffe laminate e il plissé, che abbiamo visto riproporre con successo anche da Alessandro Michele per Gucci nell’ultima collezione autunno inverno 2016, erano uno dei cavalli di battaglia della stilista.
  4. Amava sperimentare tessuti insoliti accanto a quelli tradizionali: alluminio, sughero, pelle di anguilla, gomma. Quello che ora è innovazione per Krizia lo era stato quasi 50 anni fa, ma forse all’epoca era decisamente troppo avanti.
  5. Era sposata con Aldo Pinto e chi lavorava con lei, ma anche amici e sostenitori (come dichiarato in un’intervista rilasciata dal fotografo Giovanni Gastel al Corriere della sera), ne amava il temperamento forte e determinato, davvero moderno, a volte burbero, ma solo perché sapeva quello che voleva.
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