Perché Raf Simons ha lasciato Dior e chi lo succederà?

I cuori di tutti i fashion addicted si sono spezzati dopo l'annuncio ufficiale: Raf Simons ha lasciato la direzione creativa di Dior. Ecco i motivi

Raf Simons lascia Dior

Sono bastate due ore per far sì che la notizia dell’abbandono da parte dello stilista belga Raf Simons della casa di moda francese Dior, facesse il giro del web, diventando subito trend topic su Twitter e se ci fosse il modo di verificarlo, anche su Instagram, viste le innumerevoli foto postate con l’hashtag #RafSimons sul social network delle immagini.

La notizia arriva sibillina, con un comunicato elegante e pulito, come le linee degli abiti con cui Raf Simons ci ha deliziato nei tre anni e mezzo di lavoro per il gruppo di Bernard Arnault, pietre miliare del gruppo luxury LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton.

Raf Simons la notizia

A dare il triste annuncio Sidney Toledano, CEO di Christian Dior e poi il comunicato stampa ufficiale con le parole dello stilista: 

“È dopo una lunga e attenta considerazione che ho deciso di lasciare la mia posizione di direttore Creativo di Christian Dior Couture. È una decisione basata interamente ed equamente sul mio desiderio di focalizzarmi sugli interessi della mia vita, incluso il mio brand, e tutte quelle passioni che invece esulano dal mio lavoro.
Christian Dior è un’azienda straordinaria, è stato un grande privilegio per me, scrivere alcune pagine della storia di questo magnifico libro. Vorrei ringrazia M. Bernard Arnault per la fiducia e per avermi dato l’incredibile opportunità di lavorare nella casa di moda con il team migliore che si possa desiderare. Ho anche avuto la possibiltà, negli ultimi anni, di beneficiare della leadership di Sidney Toledano. Il suo ragionato, sincero e appassionato management resterà una delle esperienze più importanti della mia vita professionale”.
 
 
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Dior e Raf Simons

Ha ragione Simons quando scrive di essere contento di aver contribuito a scrivere le pagine della storia di una Maison come quella Dior. Una visione che, togliendo il velo della sua umiltà nel sottolinearlo, possiamo in realtà dire che ha fatto molto di più. Dior, dopo un anno dal suo arrivo, come conferma Cathy Horyn su The Cut, ha visto crescere il fatturato del 18%, attestandosi a quasi 2 miliardi di euro.

Con il licenziamento di John Galliano, dopo l’episodio antisemita, il brand aveva perso parecchi punti e la sua immagine sembrava compromessa.

L’arrivo di Raf Simons è stato una ventata di aria fresca in tutti i sensi: abiti dal taglio pulito, un’immagine, la sua, in linea con la leggerezza e la freschezza dei nostri tempi, meno drammatica rispetto a quella a cui aveva abituato Galliano.

Rihanna la prima testimonial di colore di Dior

Chi succederà a Raf Simons per Dior?

Chi sarà il nuovo direttore creativo di Dior? L’azienda si è detta dispiaciuta per l’uscita del suo designer del cuore e attualmente non ha ancora dato modo di pensare a nessun nome in particolare. Tra i più gettonati dagli addetti ai lavori, ci sono: Riccardo Tisci, ora in carica da Givenchy, sebbene alcuni aspetti leggermente gotici e dark del suo stile non sembrano essere particolarmente in linea con lo stile della Maison e quello di Phoebe Philo, in testa a Céline e per cui da anni fa un lavoro egregio. Staremo a vedere. Fatto sta che a breve la casa di moda dovrà decidere su quale asso puntare per non perdere il terreno guadagnato in questi anni con Raf Simons.

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