Suburbicon: trama e recensione, il film d'autore di Natale firmato George Clooney con Matt Damon e Julianne Moore
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Suburbicon Film
Scritto dai fratelli Coen e diretto da George Clooney, Suburbicon è stato presentato al Festival del cinema di Venezia 2017. Per il suo ritorno dietro la macchina da presa Clooney si è affidato a due grandissimi attori (anche se per la verità tutto il cast è eccellente) ovvero Matt Damon e Julianne Moore. Suburbicon è una elegante black comedy, pungente e molto dark: possiamo assicurarvi che un Clooney così "cattivo" e allo stesso tempo divertente non lo avete certamente mai visto! La pellicola esce nelle sale il 6 dicembre ed è senza dubbio uno dei film di Natale più attesi, proprio per la sua natura dissacrante è la scelta cinematografica perfetta per chi vuole andare in sala nei giorni di festa ma non necessariamente a vedere la solita commedia zuccherosa. Ecco la nostra recensione del film.
La trama di Suburbicon
Gardner (Matt Damon), Rose (Julianne Moore) e il loro figlio Nicky vivono nel tranquillo quartiere di Suburbicon fra villette e praticelli ben curati. A trovarli viene spesso al sorella di Rose, Maggie (Julianne Moore) e proprio una sera in cui anche la donna è presente due sconosciuti si introducono in casa apparentemente per rubare e narcotizzano la famiglia. Rose, costretta su una sedia a rotelle in seguito ad un incidente avuto in macchina con Gardner, resta però uccisa. Curiosamente dopo il funerale Maggie non torna a casa, ma si stabilisce a Suburbicon con Nicky e Gardner, di fatto rimpiazzando Rose. Qualcosa però non torna, Nicky lo capisce quando la polizia convoca suo padre e sua zia per il riconoscimento dei due aggressori e, nonostante la coppia di ladri e assassini sia effettivamente presente nel confronto all'americana, né Gardner né Maggie li riconoscono.
Cosa sta succedendo a quella che sembrava la perfetta famiglia americana? Non sarà che Gardener e la zia Maggie hanno più di un segreto da nascondere? Intanto anche nell'apparentemente idilliaco sobborgo di Suburbicon si sta sgretolando la superficie di perfezione, lasciando emergere tutta la grettezza dei suoi abitanti. La famiglia afroamericana dei Meyers, giunta solo recentemente ad abitare una delle villette, fa emergere la furia razzista dei bianchi, trasformando quella che doveva essere un'oasi di pace e felicità nel teatro di una rivolta dominata dagli istinti più bassi.
La recensione di Suburbicon
George Clooney è un bravissimo regista e Suburbicon ne è l'ennesima prova. Non era facile riuscire a dirigere un film che mostri come sotto un apparente strato di luminosa perfezione si nascondano invece grettezza e delitto. Tutto Suburbicon si gioca su contrasti forti: alla famiglia americana da cartolina fa da contraltare l'animo nero e avido dei suoi componenti; al mondo degli adulti, che dovrebbero essere capaci di dominare i propri istinti e usare razionalità, si oppone l'universo infantile, l'unico capace di vedere e di chiamare le cose con il proprio nome, anche quando questo nome ha il sapore amaro dell'omicidio, del razzismo.
Cosa si nasconde davvero dietro il sogno americano? Il film Suburbicon sembra volerci dire che non basta indossare la maschera del self made man o del perbenismo per essere una persona perbène e presto o tardi se ciò che si indossa non è in fondo che un travestimento, gli istinti più veri e bestiali torneranno a bussare alla nostra porta e ci domineranno. E' molto interessante inoltre sapere che inizialmente del soggetto di Suburbicon non faceva parte la linea narrativa della famiglia Meyers ed è stato proprio Clooney a volerla aggiungere, prendendo spunto da fatti realmente accaduti e passati alla storia sotto il nome di "crisi di Levittown". Levittown era un sobborgo molto simile a quello rappresentato in Suburbicon in cui si scatenò una rivolta razzista nel momento in cui la prima famiglia afroamericana, i Meyers, si trasferirono in una delle abitazioni. Tutto o molto di quello che viene fatto ai Meyers di Suburbicon è stato realmente subito dalla famiglia Meyers e saperlo fa accapponare la pelle.
Matt Damon e Julianne Moore fanno la parte del leone in Suburbicon, del resto la Moore si era già calata in passato nelle asfittiche atmosfere dell'America anni '50 ai tempi di Lontano dal paradiso. Entrambi gli attori sono bravissimi a sintonizzarsi di volta in volta sulla nota via via grottesca, dark, drammatica del film.
La video intervista in esclusiva a Julianne Moore
Il trailer di Suburbicon
Suburbicon, tutte le informazioni
- Durata: 105 minuti
- Data di uscita: 6 Dicembre
- Distributore: 01Distribution