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Abbiamo cenato al ristorante Zuma di Roma ed è stato un meraviglioso viaggio in Giappone (dal cuore della Capitale)

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Un piccolo pezzo di Giappone a Roma, ma non solo, un esempio di alta cucina, sperimentazione, innovazione e voglia di portare i clienti in un'altra dimensione culinaria e sensoriale. Tutto questo nel ristorante Zuma, dal 22 marzo a Roma

Il ristorante Zuma a Roma

Largo Goldoni, a due passi da Piazza del Popolo e dalla scalinata di Piazza di Spagna, nel cuore vibrante e ricco di storia di Roma ha aperto il ristorante Zuma, fiore all'occhiello della cucina internazionale, ed in particolare della giapponese contemporanea, esempio di imprenditoria e qualità, unico al mondo e soprattutto, aperto a chiunque avesse voglia di immergersi in un'atmosfera culinaria e sensoriale unica.

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Era il 2002 quando lo chef di origini tedesche, Rainer Becker portava tutta la sua esperienza nelle più importanti cucine del mondo, assieme al bagaglio di sapori e suggestioni dei suoi spostamenti, tra questi una lunga permanenza in Giappone, nel progetto Zuma. Nel 1994, Becker, divenne Executive Chef del Park Hyatt di Tokyo, lì rimase per ben sei anni e avviò tutti e cinque i ristoranti della catena. L'affinità con Arjun Waney, imprenditore illuminato, porterà entrambi a fare scelte che avrebbero cambiato per sempre il modo di intendere la cucina giapponese nel mondo.

Rainer Becker, lo chef che ha creato Zuma

Da qui la decisione di aprire il  primo Zuma Restaurant a Londra. Un successo, nonostante negli anni successivi l'economia mondiale sia stata scossa da recessioni che hanno messo in crisi diverse realtà imprenditoriali, anche solide. Zuma ha vissuto in una sorta di limbo quel periodo, riuscendo a tenersi fuori dalla parola crisi e dalle sue conseguenze e, al contrario, consolidando il suo nome e la sua filosofia con nuove aperture: Hong Kong, Istanbul, Dubai, Miami, Bangkok, Abu Dhabi, Dacta, New York e dopo Roma, a fine anno, toccherà a Las Vegas.

Voi penserete, ora, dopo tutto questo successo, chef Rainer sarà giro per il mondo. Bhé sicuramente viaggerà molto, ma mentre siamo seduti a cena da Zuma, la sera dell'inaugurazione romana, lui è lì ad un tavolo accanto. Presente, conversa con i suoi ospiti ma si guarda intorno, scruta, osserva. Forse proprio quello che si dimentica di fare chi ha la fortuna di aprire ristoranti di successo, a volte proprio il non essere presenti, porta sia il ristorante stesso che lo staff a "distrarsi" e a perdere di vista l'obiettivo condiviso che sta dietro al progetto stesso. In questo caso, non è sicuramente solo il cibo o "mangiare giapponese", ma molto di più e lo vedremo insieme. 

Ristorante Zuma a Palazzo Fendi

Sebbene Fendi abbia fatto una festa qualche settimana fa, usando anche le nuove sale di Zuma all'ultimo piano, il ristorante è totalmente autonomo rispetto sia ai negozi Fendi, collocati appunto nel palazzo, che le suite della stessa Maison al piano inferiore. Zuma è un affittuario e in quanto tale ha un rapporto di prossimità e "dipendenza" solo in questo senso, sebbene il rapporto con la famiglia Fendi sia stato molto gioviale e la convivenza pacifica ed entusiasmante.

Le suggestioni artistiche e architettoniche del celebre palazzo, che svetta tra via della Fontanella Borghese e via Tomacelli, rivivono anche all'interno dello stesso ristorante Zuma che è anche un incredibile esempio nel decoro dei suoi ambienti, ispirati ai quattro elementi naturali: aria, acqua, terra e fuoco. 

Commissionato all'impresa di design giapponese "Super Potato", il designer Noriyoshi Muramatsu ha saputo conferire al progetto il giusto legame emotivo non solo con la città di Roma, ma anche con l'esperienza spirituale e di profondo rispetto che lega il popolo giapponese al cibo. Oggi, con Studio Glitt, Noriyoshi Muramatsu, è coinvolto nella creazione degli interni dei ristoranti Zuma nel mondo.

L'ambiente conviviale e contemporaneo di Zuma

Appena entrati, si attraversa il lungo corridoio con canne di bambù sospese e già ci si sente lontani dal traffico romano, le suggestioni esotiche poi, diventano sempre più incalzanti non appena si arriva nella sala che si apre davanti agli occhi con dei meravigliosi tavoli in legno, massicci e imponenti in tutta la loro bellezza. Impossibile non rimanere incantati e capire già da questo dettaglio come il "tavolo", il posto più importante all'interno del ristorante, qui sia al centro e non semplice accessorio per dividere gli spazi. E poi, il gioco di luci, l'atmosfera soft e rilassante, le ceramiche Tohiki, disegnate a mano una ad una, lo sfondo di piastrelle Kawara, tutto diventa necessario per creare un ambiente unico.

Intanto, sulla sinistra, in una sorta di acquario, c'è la piastra con il personale che lavora alla robata (vedremo in seguito di cosa si tratta) e proseguendo la sala, in un percorso ad L si passa davanti agli chef del sushi, rigorosamente giapponesi, e si scopre un piccolo privé, dove è possibile cenare mantenendo la privacy grazie a degli enormi pannelli di legno retraibili.
Le sorprese però non finiscono, perché la scala che ci porta in terrazza, sarà anche grazia al piacevole venticello primaverile ci lascia senza fiato. Lì ci sarà presto, è già tutto pronto manca ancora qualche dettaglio, la parte lounge&bar. Sarà possibile sorseggiare cocktail, fare aperitivi, godersi un po' di musica (la consolle è già pronta) ed ordinare cibo che arriverà direttamente dal ristorante, e poi, non ce ne vogliano gli altri Zuma in giro per il mondo, la vista da qui è qualcosa di impagabile. Roma è un museo a cielo aperto.

La purezza della cultura culinaria giapponese

Si ispira alle cene informali giapponesi, lo Izakaya, lo spirito e l'atmosfera che contraddistingue il ristorante Zuma. Non vi aspettate di trovare il solito ristorante snob, dai prezzi inaccessibili, il personale sgarbato, o distratto. Tutto il contrario. Vi sentirete come a casa, nonostante la location da sogno ed il cibo a cinque stelle. La cosa più importante quando si va a cena fuori: vi sentirete a vostro agio, in intimità con i vostri commensali, nonostante il ristorante pieno. Se avete dubbi o curiosità sul cibo o sulle bevande (Zuma vanta anche il primo sommelier di sake in Europa) non esitate a porle, questi ragazzi giovanissimi hanno tantissimo entusiasmo ed amano il loro lavoro.

Ma veniamo al menù, ricco e sofisticato, ma con prezzi accessibili, medio-alti, decisamente in linea con la qualità del cibo proposto. La varietà di piatti nasce dalle tre cucine: la cucina principale, il bancone del suhi e la griglia robata. Quest'ultima è il fiore all'occhiello del ristorante proprio perché una vera novità rispetto a quella che viene intesa "comunemente" come cucina giapponese. La cucina robatayaki di Rainer Becker, infatti, è stata la prima in Europa. L'uso del carbone giapponese, con varie altezze per cucinare con maggiore accuratezza, permette di preparare piatti unici come la bistecca di manzo grigliata con salsa wafu e il gamberone allo yuzu. Tra le altre prelibatezze troviamo anche il suzuki, il sashimi di spigola con yuzu e uova di salmone, le ali di pollo glassate al sakè, sale marino e lime, solo per citarne alcuni. Ciliegina sulla torta, è il caso di dire, la carta dei dessert. Inutile continuare, non è venuta anche a voi voglia di provare subito?

Info utili Ristorante Zuma Roma

  • ZUMA è aperto per pranzo: da martedì a domenica dalle 12.00 fino alle 14.30 e per cena da martedì a domenica 
  • Zuma Bar, Lounge & Terrace è aperto da martedì alla domenica dalle 17.00 in poi.
  • Per prenotazioni telefonare a +39 06 992 666 22
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