MiRelLa: L'Alzheimer raccontato dagli scatti di Fausto Podavini
Un momento artistico ma anche un assaggio di vita quotidiana, è questo MiRelLa, il nuovo progetto fotografico creato da Fausto Podavini, romano di nascita ma figlio di quel mondo che ha sempre guardato da dietro il suo obiettivo.
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MiRelLa è la sua ultima fatica, nata da quasi quattro anni di difficoltà fotografiche e soprattutto emotive, come egli stesso racconta. Un progetto, il suo, incentrato su una malattia degenerativa, l’Alzheimer, che troppe volte ci passa accanto, nelle vite di chi conosciamo o anche solo per sentito dire, e che altrettante volte guardiamo con indifferenza e magari con un pizzico di tenerezza.
“MiRelLa nasce come lavoro sull’Alzheimer ma non racconta semplicemente una malattia” spiega Fausto, “Dentro c'è un po’ tutto: la speranza e la rassegnazione, la morte e la vita ma soprattutto la dedizione e l’amore di una donna che ha assistito per ben sei anni suo marito, Luigi, affetto da demenza senile”.
Uno scatto dietro l’altro, un’espressione catturata, uno sguardo perso nel vuoto ed ecco che la storia prende vita e si fa reale e tangibile agli occhi dello spettatore.
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“Considero il reportage una delle più alte forme espressive fotografiche” continua su Kisskiss Bankbank l’autore, che con questo lavoro si è guadagnato il primo premio sezione “Daily Life” del World Press Photo 2013, uno dei maggiori riconoscimenti nell’ambito del fotogiornalismo, e prosegue “Ho voluto raccontare l'Alzheimer per una serie di motivi. Perché mi occupo di reportage sociale, perché ho visto in MiRelLa una storia intensa e importante da raccontare, perché documentandomi ho scoperto che c'è molta carenza di informazione sull'argomento”.
L’Alzheimer, quella malattia che ti priva del tuo passato e ti catapulta in un mondo di illusioni fanciullesche, che ti logora lentamente, portando disperazione e sconforto in chi ti sta accanto e ti vuole bene. Il racconto di una storia, quella di tante famiglie, intensificata dai giochi di luce e da quel color seppia che sembra voler non inserire in un determinato lasso temporale una patologia che effettivamente esiste da sempre.
Dalle statistiche si evince che l’attuale numero di persone affette da Alzheimer è destinato a crescere negli anni, fino a raddoppiare nell’arco del prossimo ventennio. Ciononostante questa patologia continua ad essere costantemente sottovalutata, e sia le risorse che i servizi dedicati all’assistenza di questi pazienti risultano ancora totalmente insufficienti.
“La disinformazione diventa uno degli aspetti più pericolosi in quanto non permette un giusto approccio alla malattia” dichiara l’autore “I media, la letteratura, il cinema, la fotografia e tutte le altre forme di espressione artistica e comunicazione dovrebbero sensibilizzare e sensibilizzarsi maggiormente e diffondere una consapevolezza maggiore”. Per questo motivo il progetto di Podavini diventerà anche un libro fotografico composto da 42 scatti e presentato il prossimo ottobre durante il Festival della Fotografia Etica
di Lodi e successivamente a Roma presso il WSP|Photography. Un modo questo, secondo l’artista, di presentare Mirella in tutta la sua completezza e “dare modo attraverso la fotografia di sostenere quanto più possibile l'informazione legata alla sindrome di Alzheimer”.
“A volte i progetti fotografici diventano percorsi personali, - rivela Fausto alla redazione di Pianeta Donna - indipendentemente da ciò che si fotografa, indipendentemente dal legame che si ha con la persona o con il contesto che stai raccontando. Percorsi personali che ti conducono in una dimensione ancora più personale che forse neanche la fotografia è in grado di rivelare”.