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Still Alice: ecco perché vederlo, anche se vi farà male
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Still Alice, il film che parla dell'Alzheimer precoce, interpretato perfettamente da Julianne Moore, esce in Italia il 22 gennaio. Noi di Pianetadonna.it lo abbiamo visto e ve lo consigliamo, ecco perchè
Still Alice, il film
- "Come si chiama?"
- "Alice Howland"
- "Che lavoro fa?"
- "Insegnante di linguistica alla Columbia University di New York"
- "Si ritiene una persona molto stressata?"
- "No, lavoro molto, ma è quello che amo fare"
- "Adesso le dirò un nome e un indirizzo, lei li memorizzi che tornerò a chiederglieli"
Ecco, dopo tante risposte sincere, forbite, tranquille, quella che fa tentennare Alice davanti ad un neurologo al quale si è rivolta. Dopo aver cambiato discorso, parlato delle sue abitudini alimentari e sportive, della sua famiglia e della sua carriera, ecco che, alla richiesta del medico di ripetere quel nome e quell'indirizzo, pronunciati pochi minuti prima, il suo cervello non risponde. Sì forse si ricorda il nome, ma l'indirizzo niente, il vuoto.
Un ennessimo campanello d'allarme, dopo quelli che l'avevano portata in quello studio medico, a 50 anni nemmeno compiuti, per la paura di avere un tumore al cervello: la memoria che faceva cilecca, il non trovare un sinonimo durante una lezione (proprio lei, doocente di linguistica) e il perdersi nelle strade vicino casa, mentre faceva jogging.
- "Che lavoro fa?"
- "Insegnante di linguistica alla Columbia University di New York"
- "Si ritiene una persona molto stressata?"
- "No, lavoro molto, ma è quello che amo fare"
- "Adesso le dirò un nome e un indirizzo, lei li memorizzi che tornerò a chiederglieli"
Ecco, dopo tante risposte sincere, forbite, tranquille, quella che fa tentennare Alice davanti ad un neurologo al quale si è rivolta. Dopo aver cambiato discorso, parlato delle sue abitudini alimentari e sportive, della sua famiglia e della sua carriera, ecco che, alla richiesta del medico di ripetere quel nome e quell'indirizzo, pronunciati pochi minuti prima, il suo cervello non risponde. Sì forse si ricorda il nome, ma l'indirizzo niente, il vuoto.
Un ennessimo campanello d'allarme, dopo quelli che l'avevano portata in quello studio medico, a 50 anni nemmeno compiuti, per la paura di avere un tumore al cervello: la memoria che faceva cilecca, il non trovare un sinonimo durante una lezione (proprio lei, doocente di linguistica) e il perdersi nelle strade vicino casa, mentre faceva jogging.
Troppi campanelli d'allarme, non possono non voler significare niente. E infatti, dopo una serie di esami la diagnosi è quanto di più certo si possa immaginare: sindrome di Alzheimer, precoce per giusta e del tipo familiare, quindi trasmissibile ai figli.
Dalla diagnosi in poi sarà un viaggio troppo veloce attraverso il buio, quello della perdita dei ricordi, dell'identità, quello della vergogna, di non voler farsi vedere così e allo stesso tempo di informare quante più persone possibili che, finchè ce la farà, Alice vuole continuare a vivere la vita che ha sempre fatto, senza sconti nè pietà.
Still Alice, questo il nuovo film di Richard Glatzer e Wash Westmoreland che arriva nelle sale italiane oggi 22 gennaio. Nel cast oltre all'immensa Julianne Moore nel ruolo di Alice anche Alec Baldwin, Kristen Stewart e Kate Bosworth.
Un film forte, fortissimo, che fa stare male, fa immedesimare, fa sentire impotenti, fa immaginare "E io cosa farei per preservare i ricordi, per continuare a sapere chi sono i miei familiari?" Forse quello che fa Alice, aiutata dalla tecnologia.
Alice memorizza continuamente domande e risposte sul suo smartphone, ma ogni giorno è sempre più difficile scrivere le risposte a quei "Quando sei nata?", "Dove abiti?", "Come si chiama tua figlia maggiore?".
Julianne Moore ci racconta così bene, così onestamente, in maniera così pura questa terrificante discesa consapevole nell'oblio da fartela sentire, da far paura, ma mai pena, mai pietà.
Sono forza, coraggio, empatia, i sentimenti che senti per lei, anche e soprattutto quando la sua bellezza impressionante pare sfiorire insieme ai ricordi.
E quel viso, quegli occhi spenti, quella faccia smarrita che solo chi ha conosciuto un malato di Alzheimer sa veramente cosa significhi
Alice memorizza continuamente domande e risposte sul suo smartphone, ma ogni giorno è sempre più difficile scrivere le risposte a quei "Quando sei nata?", "Dove abiti?", "Come si chiama tua figlia maggiore?".
Julianne Moore ci racconta così bene, così onestamente, in maniera così pura questa terrificante discesa consapevole nell'oblio da fartela sentire, da far paura, ma mai pena, mai pietà.
Sono forza, coraggio, empatia, i sentimenti che senti per lei, anche e soprattutto quando la sua bellezza impressionante pare sfiorire insieme ai ricordi.
E quel viso, quegli occhi spenti, quella faccia smarrita che solo chi ha conosciuto un malato di Alzheimer sa veramente cosa significhi
Still Alice è un'opera preziosa perché narra il punto di vista così difficile da rendere, proprio perchè per quanto ti immedesimi, tu attore non puoi aver provato, quello della persona malata. Ma Julianne Moore riesce, riesce in tutto, anche e soprattutto nei momenti più emotivamente toccanti del film, quando la malattia si fa strada e prima di allora durante un discorso che Alice decide di pronunciare durante un convegno sull'Alzheimer di fronte a una platea di medici, operatori sociali e familiari di malati, un discorso che è una perla in un film che è un tesoro.
il libro Still Alice (Perdersi) di Lisa Genova
Lisa Genova si è laureata ad Harvard in neuropsichiatria e si è dedicata allo studio di disturbi quali depressione, morbo di Parkinson e Alzheimer.
Dopo aver scritto questo romanzo ha cercato in ogni modo di ottenerne la pubblicazione, ma ha avuto centinaia di rifiuti. Alla fine ha deciso di autopubblicarsi, autofinanziandosi quindi, e ha avuto un successo straordinario. A quel punto è stata presa in considerazione dalle case editrici e il suo romanzo è diventato uno dei più clamorosi casi editoriali degli ultimi tempi
Le citazioni da Still Alice
"Non sto soffrendo. Io sto lottando. Sto lottando per rimanere parte della vita. Per restare in contatto con quella che ero una volta. Così, vivi il momento, è quello che mi dico. E' davvero tutto quello che posso fare, vivere il momento".
Alice (Julianne Moore)
- "Ma com'è, come ci si sente davvero?"
"Vedi, non è sempre lo stesso...voglio dire, ho dei giorni buoni e dei giorni brutti. Nei miei giorni buoni mi sento, come dire, come una persona normale, in quelli brutti mi sento come se non riuscissi a ritrovare me stessa. Insomma, io mi sono sempre definita in base alla mia intelligenza, alla proprietà di linguaggio, alla capacità di argomentare, e adesso certe volte ho la sensazione di vedere le parole che galleggiano davanti a me e non riesco a raggiungerle e così mi perdo, non so chi sono e cosa perderò ancora."
- "Certo...è orribile."
- "Grazie di avermelo chiesto."
Gli altri film che provano ad affrontare il tema dell'Alzheimer
Pur non essendo un tema facile da trattare (cinematograficamente e non), negli ultimi anni sono usciti vari film che hanno provato a far conoscere in vari modi e più o meno specificatamente la realtà dell'Alzheimer.
Le pagine della nostra vita (The notebook) Uno dei blockbuster più commoventi tratti dal fortunato romanzo omonimo di Nicholas Sparks. Lei è malata di Alzheimer e lui le legge continuamente il diario che narra la loro lunga storia d'amore. E ogni volta lei si ricorda di lui per pochi attimi, prima di sprofondare nell'oblio
Una sconfinata giovinezza: Lino e sua moglie Chicca conducono una vita coniugale serena e senza serie difficoltà senza figli. Lino da qualche tempo accusa problemi di memoria che mano a mano si accentuano. Inizia così una toccante storia d’amore fra un uomo, che si allontana sempre più dal presente, con la mente trascinata altrove, e la sua donna che decide di stargli accanto
Una separazione: Simin, Nader e la loro figlia Termeh lasceranno l'Iran per una nuova vita e uno nuova nazione. Tuttavia, all'ultimo, Nader ci ripensa: non osa lasciare solo il padre, malato di Alzehimer.
A spasso con daisy Daisy è un'anziana maestra in pensione. Il giorno in cui Miss Daisy fa un incidente con l'automobile, il figlio decide di assumere Hoke, un autista di colore per la madre. Gli anni trascorrono e una mattina Miss Daisy inizia a manifestare i primi sintomi di Alzheimer. Quando in seguito verrà ricoverata in una casa di riposo Hoke, che ormai non guida più, continuerà ad essere suo amico e a tenerle compagnia.
Avviso di chiamata (Hanging up) Tre sorelle con tre vite complicate. Il racconto si snoda tra flashback sul rapporto di Eve con il padre - che alcuni anni dopo il divorzio iniziava a manifestare i primi sintomi di Demenza, quali depressione, irrequietezza, agitazione e disinibizione - ed episodi che appartengono ad un presente in cui Lou è ricoverato in ospedale, incapace di deambulare e totalmente disorientato.
Speriamo che sia femmina: in un casolare toscano gravita un gruppo di donne, diverse per estrazione sociale ed età. Elena è la capofamiglia e si occupa della tenuta insieme alla figlia minore, che alleva cavalli: Elena ha anche un'altra figlia e accudisce Martina, la figlia della sorella. Nella casa anche una domestica con una figlia, unico uomo è il vecchio zio Gugo affetto da Alzheimer.
La finestra di fronte: Giovanna è sposata e insoddisfatta, ama spiare un giovane che abita nel palazzo di fronte al suo. Un giorno, casualmente, i due si incontrano e diventano complici nel cercare di svelare il mistero dell’identità di un signore molto anziano che non ricorda più nulla
La sindrome di Alzheimer
Solo in Italia si contano oltre 600mila malati, mentre ogni anno nel mondo si verificano 7.7 milioni di nuovi casi. Si stima peraltro che entro il 2050 una persona su 85 sarà affetta da Alzheimer a livello mondiale. La malattia colpisce soprattutto gli over 65, ma sono sempre più frequenti i casi di Alzheimer precoce, che può manifestarsi già dai 30 anni in su. Come nel caso di Michelle Boryszczuk, una donna inglese a cui all'età di 39 anni è stata diagnosticata la malattia.
Alzheimer precoce: come diagnosticarlo
Informazioni utili
- Uscita italiana: 22 gennaio 2015
- Durata: 99 minuti
- Goodfilm.it
- Il libro "Still Alice" di Lisa Genova